Rinnovo contratto scuola 2022-24, Aran apre su relazioni sindacali e lavoro a distanza. Il 28 maggio una nuova riunione

Nella giornata del 7 maggio, ARAN e sindacati si sono nuovamente incontrati per portare avanti la trattativa sul rinnovo del CCNL 2022/24 del comparto “Istruzione e ricerca”.
L’ARAN ha presentato alcune proposte di modifica, definite “molto parziali” dalla Flc Cgil, riguardanti in particolare le relazioni sindacali e l’aggiornamento della disciplina sul lavoro a distanza, già introdotta nel precedente CCNL 2019/21. Il confronto, tuttavia, è ancora in una fase interlocutoria e la discussione riprenderà il prossimo 28 maggio.
Le risorse economiche disponibili, illustrate il 26 marzo, prevedono incrementi medi mensili differenziati: 142 euro per il comparto scuola (con 130 euro per il solo personale ATA), 150 euro per i docenti, 142 euro per l’università, 211 euro per gli enti di ricerca e 174 euro per l’Afam.
Il rinnovo riguarda 1,3 milioni di dipendenti, con aumenti previsti attorno al 6% rispetto agli stipendi attuali, sebbene parte di questi sia già stata erogata come indennità di vacanza contrattuale. Tuttavia, il percorso verso la firma non è privo di ostacoli.
Flc Cgil e Uil Scuola sollecitano un incremento degli stanziamenti per il rinnovo contrattuale, evidenziando come l’attuale aumento retributivo del 6% risulti insufficiente a fronteggiare un’inflazione che, negli ultimi anni, ha superato il 16%. La Flc Cgil insiste affinché le risorse destinate al nuovo CCNL siano utilizzate principalmente per rafforzare la retribuzione tabellare, offrendo così una reale tutela del potere d’acquisto dei lavoratori contro l’aumento dei prezzi. Per favorire ulteriori incrementi salariali, la Uil Scuola propone la detassazione degli aumenti contrattuali e l’utilizzo di una quota delle risorse già accantonate per il prossimo triennio, con l’obiettivo di garantire stipendi più adeguati all’attuale scenario economico.
Sul tavolo, poi, restano questioni controverse, tra cui i nuovi profili professionali ATA, il welfare contrattuale, la mobilità del personale (condizionata dai vincoli per i neoassunti) e il middle management. Con l’Aran chiamata a mediare tra le diverse istanze, il rischio di un blocco delle trattative non è da escludere. La capacità di trovare un equilibrio dipenderà anche dalla flessibilità delle parti.
Sebbene i tempi siano stretti, la volontà di giungere a una soluzione condivisa sembra prevalere, lasciando aperta la possibilità di un nuovo CCNL entro i prossimi mesi.
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