Rinnovo contratto personale ATA, proposta Aran a sindacati: aumento responsabilità DSGA, eliminazione fascia As. Le novità. Anief chiede modifiche

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Si è svolto oggi l’ulteriore incontro all’Aran sul rinnovo del Ccnl Scuola in merito all’ordinamento professionale del personale ATA: la proposta dell’amministrazione continua ad essere davvero deludente. Lo hanno ribadito, stamane, i rappresentanti Anief Cristina Dalpino, Giovanni D’Errico, Martino Todaro e Teresa Vitiello.

“Per l’ennesima volta abbiamo la conferma che il Ministero dell’Istruzione non ha chiaro il ruolo fondamentale del personale ATA all’interno delle scuole e la proposta presentata oggi dall’Aran ai sindacati ne è la dimostrazione”, ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Per questo – ha continuato il sindacalista autonomo – abbiamo nuovamente sottolineato nel nostro intervento la necessità di rivedere fortemente il testo proposto. con l’introduzione di alcune proposte specifiche e mirate relative al personale ATA, che il nostro sindacato porta ormai avanti da diversi anni”.

DSGA

Ennesima beffa per i DSGA per i quali la bozza del nuovo contratto prevede un innalzamento delle responsabilità che diventano di carattere dirigenziale pari quasi a quelle del DS il tutto con un misero riconoscimento economico sulla indennità di amministrazione parte fissa e parte variabile con reperimento delle risorse direttamente sul Mof quindi a costo zero per l’amministrazione centrale.

Anief in maniera chiara e netta chiede l’equiparazione dello stipendio ai DSGA ai direttori amministrativi del settore AFAM

Ancora una volta ci si ostina a disconoscere la centralità di questa figura professionale chiamata a svolgere competenze importanti e complesse in materia amministrativa, contabile, fiscale e previdenziale come non si ritrovano in nessuna altra corrispondente figura di funzionario delle altre amministrazioni pubbliche.

L’unica preoccupazione dell’amministrazione è, invece, quella di escludere unicamente il DSGA da forme di incentivazione, riconosciute alle altre figure del personale scolastico, che potrebbero compensare l’elevato numero di ore di straordinario che i DSGA per poter supportare, nei compiti più vari, la struttura scolastica.

Anche il riconoscimento economico, per altro non sempre presente, sui progetti PON costituisce ben poca cosa in relazione alla mole di lavoro che i DSGA sono chiamati a svolgere, spesso anche in termini di rendicontazione a distanza di anni su progetti gestiti da chi li ha preceduti.

In sostanza, continuando ostinatamente a disconoscere la centralità del ruolo del DSGA, si pretende di far viaggiare la macchina senza motore.

AA su posto DSGA

Pare accolta invece, in parte, la proposta avanzata da Anief sulla sostituzione dei DSGA su posto vacante e disponibile. Il Ministero in maniera poca accorta riporta che “In caso di assenza del DSGA dall’inizio dell’anno scolastico, su posto vacante e disponibile, il relativo incarico a tempo determinato verrà conferito sulla base delle graduatorie permanenti”.

Peccato che non esistano più le graduatorie permanenti per il profilo del DSGA. Prendendo per buona questa proposta significa che il personale Assistente Amministrativo titolare di seconda posizione economica non è obbligato a sostituire il DSGA in caso di posto vacante e disponibile (così come abbiamo sempre sostenuto).

No ai ruoli superiori

Francamente non continuiamo a comprendere perché il Ministero non abbia ancora chiaro il ruolo del personale ATA, perché si ostina a ritenere che il titolo di accesso al profilo professionale del CUOCO è il solo il Diploma di qualifica professionale dei servizi di ristorazione, settore cucina, e non anche il diploma quinquennale specifico.

Anche per il profilo del Collaboratore Scolastico resta sempre l’ambiguità delle mansioni, seguendo quanto riportato nella bozza viene da chiedersi chi deve lavare le pentole e piatti nei convitti? Deve essere si o no differenziato il profilo di chi lavora nella cucina dai collaboratori scolastici?

Viene da chiedersi se per la figura dell’infermiere è prevista solo ed esclusivamente per i soli convittori o anche per i semiconvittori?

Nella bozza ricevuta dall’ARAN la riformulazione delle fasce con l’eliminazione della As tende a peggiorare chi è all’interno di queste aree che confluiranno in quella precedente con relativa riduzione stipendiale e assegnazione di incarico aggiuntivo, sparisce quindi la figura del collaboratore dei servizi addetto alla persona. Sull’attivazione di questo profilo Anief si è ampiamente battuta e continua a farlo.

Questa figura appartiene all’Area As e sebbene presente già negli ultimi 3 contratti non è stata mai attivata. Profilo che dovrebbe seguire gli allievi disabili in maniera professionale con titoli di accesso quali OSA o OSS in modo da offrire la qualità del servizio agli allievi portatori di H. A fronte di tanti allievi H che frequentano le nostre scuole bisogna dire un forte GRAZIE ai collaboratori scolastici che si prendono cura di questi alunni. Lo sappiamo bene, noi che lavoriamo e viviamo nella scuola, che in questo modo non si offre nessuna qualità del servizio.

Formazione AA e AT

Che dire poi degli AA che dovranno continuare ad eseguire attività lavorative con specifica preparazione professionale? E dove la svolgeranno la specifica preparazione? La formazione quando e in che modo viene effettuata? Ricordiamo che negli ultimi anni, senza modifica contrattuale i compiti degli assistenti amministrativi si sono moltiplicati aggiungendo attività sempre più professionali, delicate (vedi le pensioni) ma completamente abbandonati a loro stessi per la formazione con tutte le conseguenze del caso.

Per gli AT si parla ancora del solito mansionario ma nella realtà tutto è cambiato. Un profilo che ha tante responsabilità ma la realtà è che i tagli non permettono di mandare avanti un laboratorio come da mansionario e in più nessuna importanza danno a questa figura che vede circolari ministeriali che prevedono l’accantonamento di un posto in organico diritto in presenza di un ITP soprannumerario.

Cosa propone Anief

Continuiamo a ribadirlo a più non posso, come ANIEF riteniamo che sia necessaria:

1) L’attivazione delle figure di Area AS (Collaboratore scolastico addetto ai servizi alla persona) e di Area C (Coordinatore amministrativo e Coordinatore tecnico), già previste dal CCNL 2007-09, ma di fatto mai attivate. Per l’accesso alle figure di nuova attivazione, oltre al possesso del titolo d’accesso previsto, dovrebbe poter accedere anche il personale sprovvisto di titolo superiore, che abbia maturato un servizio di almeno cinque anni nel profilo immediatamente inferiore.

2) Il ripristino della progressione verticale di carriera, di fatto mai stata abolita dalla normativa vigente. I passaggi del personale A.T.A. da un’area inferiore all’area immediatamente superiore avvengono mediante procedure selettive, previa frequenza di apposito corso organizzato dall’amministrazione, le cui modalità saranno definite con la contrattazione integrativa nazionale, comunque nel rispetto di quanto sancito dalla Corte Costituzionale con sentenze n. 1/99 e n.194/2002. b) Alle predette procedure selettive, collegate alla formazione, è consentita la partecipazione anche del personale privo dei titoli di studio previsti per il profilo professionale di destinazione – fatti salvi i titoli abilitativi previsti da norme di legge – purchè in possesso del titolo di studio stabilito dall’allegata tabella B per l’accesso al profilo di appartenenza o comunque del titolo che ha dato accesso al medesimo profilo, e fatto salvo, comunque, il possesso di un’anzianità di almeno cinque anni di servizio effettivo nel profilo di appartenenza.

3) L’individuazione di mansionari dettagliati che vadano a sostituire quelli dei precedenti CCNL, ormai obsoleti e troppo generici

4) La previsione di percorsi interni di formazione per gli assistenti amministrativi che abbiano svolto negli ultimi anni il ruolo di Facenti Funzione DSGA, che permettano loro di transitare nei ruoli di Coordinatore amministrativo e di DSGA, a prescindere dal possesso del titolo di studio

5) L’individuazione di criteri univoci di sostituzione del DSGA, che potrà essere sostituito dal Coordinatore amministrativo o, in forma volontaria e non obbligatoria, dal personale assistente amministrativo in possesso della seconda posizione economica, con l’attribuzione di una indennità pari al differenziale dei livelli iniziali di inquadramento, per i periodi di sostituzione superiori a quindici giorni

6) L’equiparazione del Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi (DSGA) ai Direttori amministrativi delle Accademie e dei Conservatori, col riconoscimento di una adeguata indennità di direzione

7) Il ripristino dei compensi per lavoro straordinario del DSGA, precedentemente aboliti con la sequenza contrattuale del 25 luglio 2008, che ha modificando l’art. 89 del CCNL ed ha stabilito che al DSGA può essere corrisposta – a carico del fondo di istituto – esclusivamente la quota variabile dell’indennità di direzione che assorbe il compenso per le prestazioni eccedenti.

8) L’attribuzione del buono pasto per i dipendenti dell’Istituzione Scolastica che prestano un orario di servizio di 36 ore settimanali articolato su cinque giorni, a condizione che non possano fruire a titolo gratuito di servizio mensa o ad altro servizio sostitutivo presso la sede di lavoro.

9) L’istituzione della Carta ATA per la formazione, già prevista nella Legge 440/97 e nella Legge 107, Buona Scuola

10) L’attivazione di adeguate modalità di formazione per il personale ATA, (a costo zero per lo stato). Nelle 36 ore settimanali bisogna prevedere 4 ore mensili di formazione obbligatorie, come previsto art. 63 e 64 CCNL 2007, dedicate alla formazione e/o aggiornamento professionale, non solo per ciò che concerne i corsi riservati alla materia della sicurezza e salute dei lavoratori, ma anche su materie specifiche che rientrano del piano di lavoro (Pensioni, ricostruzioni di carriera etc.). Tale formazione deve essere svolta a distanza da remoto se in “lavoro agile “e in presenza se in modalità lavorativa ordinaria. Se tale formazione viene svolta non in orario di lavoro, deve essere riconosciuta, in seno alla contrattazione integrativa, la possibilità di prendere il quantitativo orario come ore di recupero. Inoltre va previsto un fondo dedicato alla formazione del personale ATA.

11) La previsione di un organico mirato per la figura professionale del Collaboratore scolastico addetto ai servizi alla persona, che accederà al suo ruolo professionale con la qualifica di OSA o OSS, congiunta al titolo di accesso previsto per il collaboratore scolastico, e che si occuperà di prestare ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale.

12) L’introduzione del diploma di maturità corrispondente alla specifica area professionale come titolo di accesso per le figure professionali di collaboratore addetto alle aziende agrarie, cuoco e guardarobiere, alle quali ad oggi si accede invece con il solo titolo inferiore di qualifica triennale

13) L’introduzione della figura di assistente tecnico, in particolare quello di area AR02 (area informatica), in tutti gli istituti scolastici, non solo negli istituti secondari di secondo grado. Va inoltre precisato che, nonostante quanto previsto dalla nota ministeriale 17791 del 19 Novembre 2015, appare opportuno che sia proprio la figura del coordinatore tecnico a svolgere il ruolo di amministratore di sistema e di animatore digitale. Tale figura dovrebbe inoltre essere equiparata ad un docente ITP, in quanto in possesso di diploma di maturità, venendo quindi equiparato ad un sesto livello economico.

14) L’introduzione dell’istituto della riabilitazione anche per il personale ATA incorso in sanzioni disciplinari così come previsto per il personale docente.

Speriamo che il Ministero inizi a comprendere le realtà delle scuole e del lavoro che il personale ATA quotidianamente fa, con un carico di lavoro eccessivo e stipendi che possiamo dire, non commisurati al lavoro svolto (da sfruttamento o da fame).

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