Rinnovo contratto, il presidente Pacifico spiega perché Anief ha firmato: in due anni di trattative raggiunti diversi risultati per distribuire le risorse, avremmo perso tutto. La lista delle novità apportate

“Il testo del nuovo contratto di Istruzione, Ricerca e Università potevamo certamente non firmarlo, per diversi motivi, ad iniziare dalle tantissime cose che andavano cambiate e dagli stipendi ancora troppo bassi, però avremmo perso la possibilità di distribuire le risorse aggiuntive conquistate con due anni di trattativa. E comunque anche chi non ha firmato il testo approvato ieri secondo noi sottoscriverà il contratto definitivo”.
Questo commento è di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, all’indomani dell’ipotesi di accordo, sottoscritto all’Aran, del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto dell’istruzione e della ricerca, relativo al periodo 2019-2021. Il sindacato è il primo a chiedere più risorse e nell’immediato una indennità di vacanza contrattuale reale: ha già predisposto appositi ricorsi in tribunale per il suo recupero pieno e l’assegnazione di cospicui arretrati.
“Nel nuovo contratto – spiega Pacifico – ci sono degli aumenti ottenuti grazie all’azione incessante dell’Anief, come quelli per le attività aggiuntive del personale ATA rispetto alle nuove figure professionali: si passa al 3% al 10%, è sempre poco ma almeno è qualcosa. È bene ricordare che se Anief non avesse firmato il testo diversi soldi si sarebbero persi. Concordo con chi sostiene che si poteva fare meglio. Certo, soprattutto se Anief rappresenterà il 60% dei lavoratori della scuola e non il 6% come oggi. Rammento che già lo scorso 6 dicembre eravamo riusciti a portare ai comparti della Conoscenza e della Ricerca risorse del 2,5% superiori all’inflazione del triennio indicato, cosa che in passato non era accaduta. Ognuno – conclude il presidente Anief – faccia le sue considerazioni”.
TUTTI I RISULATI OTTENUTI CON QUESTO CCNL
Sono diversi i risultati ottenuti con il contratto collettivo nazionale sottoscritto ieri all’Aran. Il giovane sindacato Anief ha predisposto una sintesi:
– i tre giorni di permesso (non due) retribuito anche al personale precario;
– i 60 euro (non 6) mensili come indennità da assegnare ai Direttori dei servizi generali e amministrativi;
– i 4 mesi (non 3) di congedo per le donne vittime di violenza;
– il 10% (non 3%) di aumento per prestazioni lavorative straordinarie e per le ore aggiuntive;
– l’autorizzazione per i Dsga per accedere ai fondi del MOF (fino ad oggi non era previsto);
– l’autorizzazione a bandire corsi professionali per gli Ata facenti funzione su ruolo superiore;
– la conservazione delle posizioni economiche e lo sblocco della metà, fermate nell’ultimo decennio a partire da quelli già valutati;
– l’autorizzazione per gli organi collegiali a svolgere riunioni online, che altrimenti si sarebbero svolte in presenza;
– l’accantonamento dell’ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari;
– l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio alla sequenza contrattuale.
Leggi l’intervista del presidente Anief, Marcello Pacifico, a Orizzonte Scuola: Contratto, Pacifico (Anief): “Firma per non perdere le risorse. Ora sbloccare l’indennità di vacanza contrattuale per altri 160 euro di aumenti stipendio automatici”