Rinnovo Contratto, collaboratori del Dirigente Scolastico potranno vedere riconosciuto il loro ruolo?

Tre i documenti ministeriali programmatico-strategici che rimandano al riconoscimento giuridico dei collaboratori del dirigente scolastico: il “patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”, “l’atto di indirizzo quadro per i rinnovi contrattuali della pubblica amministrazione 2019-21” e “l’ipotesi di CCNQ per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale”.
ANCODIS, Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici: “Auspichiamo un riconoscimento a livello giuridico nazionale per le figure professionali che coadiuvano i Presidi nella gestione ed organizzazione della scuola. L’ipotesi di contratto quadro non entra nel vivo della questione, attendiamo il prossimo CCNL”
L’atto di indirizzo quadro per i rinnovi contrattuali della pubblica amministrazione 2019/21. Si parla di “un’area delle alte professionalità”
Il Ministro delle pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha emanato un mese fa l’atto di indirizzo quadro per i rinnovi contrattuali del triennio 2019/2021 per il personale delle pubbliche amministrazioni. Tale atto costituisce la fase anteriore alla sottoscrizione dell’ipotesi di contratto quadro di cui parleremo a breve.
All’articolo 2, Indirizzi generali, lettera G) Ordinamento professionale, si legge:
“[…] È, quindi, compito della contrattazione integrativa, attraverso i contratti collettivi 2019-21, procedere alla rivisitazione in tema di accesso e progressione carriera, degli attuali ordinamenti professionali del personale.
Tale rivisitazione dovrà porsi quindi come obiettivo anche quello della valorizzazione di posizioni e ruoli non dirigenziali per i quali siano richiesti più elevati livelli di autonomia e responsabilità gestionale e/o più elevate competenze profesisonali o specialistiche, attraverso la costituzione di un’ “area delle alte professionalità” in cui collocare il personale apicale incaricato dell’esercizio di funzioni organizzative e gestionali, in possesso del titolo di studio universitario, di elevate capacità professionali, tecniche e organizzative, acquisite anche attraverso idonei percorsi formativi o appartenente ad albi. Rispetto a tale personale il contratto potrà prevedere una struttura retributiva coerente con le funzioni e le responsabilità affidate”
N.B.: Quindi in base a quanto indicato nell’atto del Ministro Brunetta verrà forse costituita nel prossimo CCNL un’area delle alte professionalità, corrispondente a tutte quelle figure/docenti che collaborano e coadiuvano il dirigente nella gestione, amministrazione ed organizzazione della cosa scolastica.
Il patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale
Numerosi anche in tale documento – firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi e il Ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta -, i riscontri in riferimento alla:
- valorizzazione del personale nella pubblica amministrazione, soprattutto quei profili non dirigenziali ma con importanti responsabilità a livello organizzativo e gestionale
- revisione dei profili professionali
- possibilità di avanzamento carriera.
Ipotesi di CCNQ per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale.
L’accordo raggiunto è il primo passo in attesa della sottoscrizione del nuovo contratto collettivo nazionale del lavoro valido per gli anni a venire. Come sappiamo, l’ultimo è datato 2016-18. Nell’ipotesi firmata dall’ARAN e dai sindacati, poco però viene accennato, rispetto a quanto ampiamente snocciolato nei due documenti precedenti, in merito al riconoscimento giuridico della categoria dei collaboratori del dirigente scolastico.
I collaboratori del dirigente scolastico, costituenti lo Staff del medesimo, tra cui i “vice-presidi”, le funzioni strumentali, referenti plesso o di specifica area tematico-educativa, coordinatori di dipartimento etc, hanno un riconoscimento, perlopiù economico, del proprio incarico aggiuntivo soltanto a livello di contrattazione integrativa di istituto.
ANCODIS ed uno dei suoi rappresentanti più noti, Rosolino Cicero, da anni si battono per la risoluzione di questa anomalia, chiedendo che venga messo nero su bianco un intervento legislativo o comunque una regolamentazione del cosiddetto MIDDLE MANAGEMENT interno alla scuola, al fine di istituire da un punto di vista giuridico a livello nazionale e non solo locale, una sorta di albo, sezione, area che contraddistingua la categoria.
Nel contratto quadro leggiamo qualcosa che rimanda a quanto appena detto [Art. 8 dell’ipotesi di contratto quadro, 15-04-2021]:
“Ferma restando la finalità di armonizzare ed integrare le discipline contrattuali all’interno dei comparti o aree, il contratto collettivo nazionale di lavoro, nella sua unitarietà, è costituito da una parte comune, riferita agli istituti applicabili ai lavoratori di tutte le amministrazioni afferenti al comparto o all’area e da eventuali parti speciali o sezioni, dirette a normare taluni peculiari aspetti del rapporto di lavoro che non siano pienamente o immediatamente uniformabili o che necessitino di una distinta disciplina. Le stesse possono anche disciplinare specifiche professionalità che continuino a richiedere, anche nel nuovo contesto, una peculiare regolamentazione”
Ma, andando a spulciare il contratto quadro di 5 anni fa, è possibile constatare l’uguaglianza delle parole e del medesimo articolo, senza che poi vi sia stata a seguire una conferma concreta nel CCNL 2016-18. Ecco perchè l’associazione dei collaboratori dei dirigenti scolastici è in allarme; “l’atto di indirizzo dell’ex Ministro Azzolina aveva dato ampio spazio alla questione riguardante il MIDDLE MANAGEMENT; ci si aspettava qualcosa in più”, dichiara ANCODIS.
“È il caso di ricordare che secondo il Rapporto Eurydice del 2013, le responsabilità per il lavoro aggiuntivo dei docenti sono riconosciute in 26 paesi e soltanto in 3 [tra cui l’Italia] sono considerate esclusivamente a livello di contrattazione di istituto. In Europa, alla valorizzazione professionale concorrono diversi fattori tra i quali un rilevante peso hanno l’assunzione di incarichi aggiuntivi con ulteriori responsabilità, la formazione professionale continua e l’anzianità di servizio“, sostiene Rosolino Cicero. “È importante e decisivo che nel prossimo CCNL, l’istituzione di un Albo o Area delle alte professionalità, si concretizzi. Non lo diciamo soltanto noi di ANCODIS; sono i documenti ministeriali e di governo a dichiararlo.”
Atto di indirizzo per il 2021 – Ex Ministro Azzolina – Cos’è il “middle management”
Riflessioni finali
Spesso, nelle scuole, sentiamo, da parte di alcuni docenti, frasi di questo tipo:
“Io non voglio fare la funzione strumentale quest’anno; un lavoro immane, pochi spiccioli e tante responsabilità”
“Quest’anno non me la sento di fare la collaboratrice vicaria della Dirigente; ho lavorato un numero di ore impressionante per appena 100 euro in più al mese; non vivo più”
“Come si fa ad entrare nello staff del dirigente scolastico? Eh, cara mia, se non la conosci direttamente, la vedo un po’ difficile”
La regolamentazione del middle management nella scuola a livello contrattuale-nazionale, con procedure specifiche di reclutamento, percorsi specializzati di formazione e annesso sviluppo professionale nella carriera, adeguata retribuzione economica in base all’effettivo lavoro svolto, consentirebbe di estirpare quel fenomeno interno alle scuole noto come “Per amore dei ragazzi e del quieto vivere, visto che Lei insiste e nessun altro è disponibile, accetto l’incarico” e magari sostituirlo con…
“Per amore dei ragazzi, nello spirito di collaborazione che contraddistingue ogni professionista, per avere una retribuzione aggiuntiva congrua e ottime possibilità di avanzamento carriera, accetto con entusiasmo l’incarico”