Rinnovo CCNL, Ancodis: “Riconoscere il lavoro dei collaboratori dei DS. 100mila docenti restano in attesa”

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“Abbiamo letto ed ascoltato le prime dichiarazioni dei segretari delle OO.SS. impegnate direttamente nel confronto con Aran e voglio invitare a non dimenticare che circa 100000 docenti sono in attesa di avere riconosciuto il loro lavoro espletato quotidianamente a diverso titolo per garantire il diritto allo studio e necessario alla qualità dell’offerta formativa”: così il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero, dopo il primo incontro all’Aran sul rinnovo del CCNL 2022/24.

Riteniamo importante – aggiunger – che l’atto di indirizzo del Ministro abbia posto attenzione alle figure di sistema previste da norme giuridiche e ministeriali, che hanno già iniziato il percorso di formazione incentivata e che, dunque, meritano – per l’importante lavoro svolto – attenzione da parte dei rappresentanti sindacali”.

Ancodis ricorda le fonti normative che stanno a fondamento del lavoro dei collaboratori dei ds e di tutte le figure di sistema: gli artt. 4 – 5 del DPR 275/99;il comma 5 art. 25 del D. Lgs 165/2001; il comma83 dell’art. 1 Legge 107/2015.

Chiede – a partire da un adeguato riconoscimento economico della professione docente – un vero percorso di carriera professionale incardinata in una diversa articolazione tra il docente che svolge la sola attività di insegnamento e chi, invece, assume anche l’incarico per il funzionamento organizzativo e didattico, in un sistema stipendiale dinamico e aperto ai diversi lavori e non più bloccato nella “gabbia” dell’anzianità“.

Proponiamo – continua Cicero – di definire contrattualmente l’area delle figure di sistema articolata in cinque unità operative: del funzionamento organizzativo, gestionale e della sicurezza; del funzionamento didattico, della formazione e della valutazione; della continuità e dell’orientamento; dell’accoglienza e dell’inclusione; dell’innovazione tecnologica e digitale. Chiediamo il riconoscimento giuridico e contrattuale del Collaboratore vicario con il distaccamento dall’attività di insegnamento in tutte le scuole autonome. Questo non significa differenziare o peggio ancora gerarchizzare ma riconoscere la realtà e cioè che senza il nostro generoso impegno l’attuale modello organizzativo formale non potrebbe funzionare”.

Infine, – conclude Cicero – la frequenza di percorsi di formazione coerente all’area di appartenenza e la valutazione dell’attività di collaborazione devono diventare le condizioni per accedere all’area delle figure di sistema. In questo modo – a partire dallo storico comma 16 dell’art. 21 della Legge 59/1997 – si renderà merito a tutte le forme di lavoro e alle risorse professionali impegnate a svolgerlo.”

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