Rinnovo Ccnl Agidae Scuola 2024-2027: un passo avanti per la stabilità e il welfare dei lavoratori
Dopo mesi di approfondimenti e discussioni, il 4 giugno è stata siglata l’ipotesi di Accordo sul rinnovo del Ccnl Agidae Scuola per il periodo 1 gennaio 2024 – 31 dicembre 2027.
L’intesa, raggiunta tra l’organizzazione datoriale Agidae e le organizzazioni sindacali Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Flp-Cgil, Snals e Sinasca, segna un importante traguardo per il settore.
Secondo padre Francesco Ciccimarra, presidente nazionale Agidae, il rinnovo contrattuale ha seguito una “linea valoriale” che si va consolidando nel tempo. Tra i punti chiave dell’accordo figurano l’adeguamento retributivo allineato al tasso di inflazione, la stabilità del posto di lavoro mitigata dalla necessaria flessibilità, la conferma della progressione orizzontale di carriera e il rafforzamento del sistema welfare.
In particolare, oltre agli strumenti obbligatori previsti dalla legislazione nazionale, l’assistenza sanitaria integrativa è stata accompagnata dall’istituzione di un Fondo di previdenza complementare per tutti i lavoratori subordinati, in un’ottica di maggior tutela per i momenti di maggior bisogno.
Ciccimarra ha sottolineato l’importanza del supporto del Governo per la stabilizzazione del settore, auspicando provvedimenti che vadano dalla riorganizzazione del sistema di erogazione dei fondi per la scuola paritaria alla correzione della norma sulla decontribuzione-Sud, che attualmente esclude gli Enti Ecclesiastici dai benefici riconosciuti agli altri enti datoriali delle Regioni interessate.
Il presidente dell’Agidae ha evidenziato la necessità di assicurare le medesime condizioni ad allievi, personale dipendente e famiglie, affinché il Sistema Unico dell’istruzione sia realmente “unico” e si possa esercitare il diritto alla libera scelta educativa.
Il nuovo Ccnl Agidae affida agli Organismi di rappresentanza delle parti sociali il compito di stabilire regole comuni per i lavoratori, veri protagonisti all’interno delle “comunità di lavoro”, anche in materia di remunerazione, i cui limiti vengono stabiliti autonomamente e responsabilmente sulla base di valutazioni comparate tra i bisogni dei lavoratori e le esigenze delle aziende.