Rinnovo CCNL 2022-24: più soldi, buoni pasto, lavoro agile, più trasparenza nella gestione dei fondi. Cosa chiedono i sindacati tra convergenze e divergenze

Nel pomeriggio del 7 maggio si è svolta presso la sede dell’ARAN la terza sessione del negoziato per il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca 2022/2024. Se, da un lato, l’Agenzia ha proposto di esaminare separatamente, per ciascun settore del comparto (scuola, università, ricerca e AFAM), le tematiche riguardanti il lavoro a distanza e le relazioni sindacali, dall’altro lato, i sindacati hanno espresso posizioni comuni sulla necessità di destinare maggiori risorse economiche al personale scolastico.
In particolare, le posizioni dei sindacati sono in gran parte convergenti, oltre che sull’aumento delle risorse, anche su buoni pasto, accesso al lavoro agile, trasparenza nella gestione dei fondi e apertura della contrattazione a tutti i sindacati rappresentativi. Divergenze, invece, emergono in merito alla valorizzazione delle figure intermedie (middle management) della scuola.
Vediamo nel dettaglio le posizioni dei singoli sindacati.
UIL Scuola Rua: interventi economici e correttivi normativi
La UIL Scuola Rua ha confermato la propria posizione orientata a valorizzare il personale del comparto attraverso interventi economici e normativi organici, segnalando la necessità di migliorare gli istituti giuridici del contratto precedente, motivo per cui il sindacato non lo aveva sottoscritto.
Le proposte UIL includono:
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rafforzamento della trasparenza nelle relazioni sindacali;
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rientro in contrattazione dei diritti del personale delle scuole all’estero, attualmente abrogati per via legislativa;
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revisione della responsabilità disciplinare, ritenendo inaccettabile che il dirigente scolastico svolga funzioni inquirenti e giudicanti contemporaneamente;
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intervento sull’ordinamento ATA, per rispondere a aspettative disattese.
In merito alla parte economica, la UIL ha chiesto:
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stanziamenti significativi per il rinnovo del CCNL 2022/24, attingendo anche alle risorse del 2% già accantonate per il triennio successivo;
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detassazione degli aumenti contrattuali;
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apertura di un confronto politico, oltre il tavolo ARAN.
Infine, alla luce della recente giurisprudenza, ha proposto l’abrogazione delle clausole che limitano l’accesso alla contrattazione, informazione e confronto ai soli sindacati firmatari, chiedendo che tutti i sindacati rappresentativi possano partecipare a pieno titolo.
Anief: buoni pasto, scatti di anzianità, risorse aggiuntive e specificità professionali
L’Anief ha evidenziato nella parte comune del contratto l’assenza del tema dell’attribuzione dei buoni pasto, giudicato essenziale. In assenza di copertura finanziaria, ha proposto una soluzione simile a quella adottata per le ore di formazione, utilizzando le risorse della contrattazione integrativa d’istituto. Secondo il sindacato, ciò non comprometterebbe i fondi, ma affermerebbe un diritto riconosciuto in altri comparti.
In riferimento alla parte specifica del personale docente, l’Anief ha ribadito la necessità di ripristinare il primo scatto stipendiale (fascia 3-8), “cancellato con il CCNL 2016-18 che ha recepito il contratto integrativo del 2011 firmato dagli altri sindacati” ha ricordato Marcello Pacifico, presidente Anief, chiedendo anche una revisione complessiva delle tabelle di anzianità, “con gradini ogni 4 anni” ha specificato.
Ha inoltre sottolineato l’importanza di consentire la mobilità intercompartimentale, pur ammettendo la necessità di verificarne la fattibilità contrattuale.
Il sindacato si è anche detto disponibile a modificare le regole sulla rappresentanza e sulla sottoscrizione del contratto, affinché tutti i soggetti rappresentativi possano partecipare, ricordando di aver già sollevato il tema nel precedente triennio: “l’avevamo detto noi da soli nel 2016-2018 nel loro precedente contratto al tavolo, ma siamo rimasti soli“ ha ricordato Pacifico.
In merito alla valorizzazione professionale, l’Anief ha proposto di utilizzare risorse per il middle management a partire dai fondi già destinati alla formazione, e ha chiesto il riconoscimento di indennità specifiche per:
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il personale ATA, attraverso l’utilizzo dei risparmi generati dal ritardo nell’adeguamento dei profili;
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i DSGA, con un rafforzamento dell’indennità di direzione;
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i docenti di sostegno, mediante una indennità dedicata;
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il personale in sede disagiata, da finanziare con risorse aggiuntive;
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il burnout del personale docente, con una compensazione economica specifica.
“Riteniamo – ha concluso Pacifico – che ancora nella prossima legge di bilancio ci potrebbero essere delle risorse aggiuntive legate alla specificità della funzione di chi lavora nella scuola che in questi anni ha perso potere di acquisto rispetto ai dipendenti dei ministeri”.
Gilda: priorità assoluta alle risorse economiche e semplificazione normativa
La Gilda degli Insegnanti ha posto come questione centrale l’aspetto economico del contratto. Il sindacato ha denunciato il divario salariale tra personale scolastico e altri comparti della pubblica amministrazione e ha definito insufficiente l’incremento medio del 6% rispetto all’inflazione. La proposta della Gilda è quella di trasferire direttamente in busta paga tutte le risorse destinate a progetti e attività extra, rendendo questi importi stabili e pensionabili, anche per quanto riguarda la carta docente.
Il coordinatore nazionale, Vito Carlo Castellana ha richiamato un sondaggio SVG dal quale emerge che “la maggioranza degli insegnanti la pensa come noi e preferirebbe aumenti in busta paga, che diventano anche pensionabili e fissi, e non sono soggetti a eventuali capricci della politica. Se poi si vuole incentivare lo studio e la formazione degli insegnanti o altre attività che sono previste da carta docente, si può prevedere una deducibilità fiscale“.
È stata inoltre sottolineata la necessità di introdurre i buoni pasto anche per il personale scolastico, nonché quella di semplificare il quadro contrattuale, evitando sovrapposizioni tra diversi contratti.
Dal punto di vista della trasparenza, la Gilda ha chiesto maggiore chiarezza nell’assegnazione dei compensi derivanti da FIS, PNRR e altri fondi: “deve essere pubblico chi riceve i compensi – ha dichiarato Castellana – questi sono passi fondamentali e importanti”. Infine, si è detta contraria alla creazione di nuove figure intermedie, ritenute un’alternativa poco equa alla valorizzazione diffusa. “Sembra un alibi: non ci sono i soldi per pagare tutti meglio e allora paghiamo qualcuno solo un po’ di più” ha sottolineato il coordinatore nazionale della Gilda. “Se proprio vogliamo valorizzare le figure intermedie che già ci sono – ha concluso – valorizziamo i coordinatori di classe, prendiamo le risorse stanziate per tutori orientatori e diamole ai coordinatori di classe, che fanno un lavoro oscuro ma molto importante ed incentrato sulla didattica”
CISL Scuola: estendere il lavoro agile a funzionari e DSGA
Durante il confronto, la CISL Scuola ha richiesto l’estensione del lavoro agile anche alla nuova area professionale dei funzionari e al personale che ricopre l’incarico di DSGA. Inoltre, ha sollecitato chiarimenti sulla natura delle ore funzionali svolte da remoto dai Dirigenti Scolastici, al fine di definirne l’inquadramento contrattuale (smart working o telelavoro).
A margine dell’incontro, il sindacato ha anche chiesto di programmare un tavolo specifico per disciplinare l’applicazione del Decreto Legislativo 59/2017, con riferimento alla formazione incentivata dei docenti.
FLC CGIL: rafforzare le relazioni sindacali e rendere il lavoro a distanza più accessibile
La FLC CGIL ha invece posto l’accento sulla necessità di riformare in modo più incisivo la disciplina delle relazioni sindacali, al fine di rafforzarne il ruolo sia nella parte comune del contratto che nelle sezioni di comparto. Tra le proposte, quella di trasferire alcune materie dal confronto alla contrattazione, per rafforzare il potere negoziale delle parti. Inoltre, alla luce dell’esperienza del CCNL 2019/21, il sindacato ha evidenziato la necessità di rendere più chiara l’applicazione di alcune clausole, soprattutto in materia di utilizzo delle risorse e contrattazione dei compensi.
In merito al lavoro a distanza, è stata accolta positivamente la proposta ARAN di ampliamento per i lavoratori in particolari condizioni di salute o familiari, ma è stata anche richiesta una maggiore accessibilità all’istituto per tutto il personale. La CGIL ha inoltre chiesto di esplicitare il diritto al buono pasto anche in modalità agile.
Il sindacato ha comunicato l’intenzione di trasmettere proposte dettagliate in forma scritta e ha concluso l’intervento ribadendo la richiesta di erogazione delle risorse residue del CCNL 2019/21 al personale del comparto ricerca.
SNALS: rilancio delle relazioni sindacali e chiarimenti sul lavoro agile
Infine, lo Snals-Confsal ha evidenziato l’urgenza di estendere la contrattazione anche alle materie oggi confinate al solo confronto, criticando l’orientamento legislativo degli ultimi 15 anni che ha ridotto le prerogative sindacali. Ha apprezzato il ruolo attribuito nel testo ARAN all’informazione preventiva come base per attivare confronto e contrattazione, ma ha chiesto che tutte le organizzazioni siano convocate anche su istanza di una sola sigla.
Ha inoltre sollevato l’esigenza di:
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chiarire i limiti dell’iniziativa unilaterale dell’amministrazione in caso di mancato accordo;
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specificare che la conclusione dell’accordo coincide con la sottoscrizione formale;
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definire tempi certi per la costituzione dell’Osservatorio paritetico che monitora gli atti unilaterali.
Sul lavoro a distanza, ha chiesto:
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che sia esteso anche ai funzionari dell’elevata qualificazione;
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di rendere espliciti i riferimenti normativi, evitando rimandi a più contratti;
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di garantire più giornate di smart working a chi ha condizioni particolari, eliminando la discrezionalità dell’amministrazione e precisando le situazioni che consentono deroghe.
Prossimo incontro il 28 maggio
L’ARAN, dopo aver preso atto delle posizioni espresse, ha comunicato che approfondirà i temi emersi e ha fissato il prossimo incontro per il 28 maggio alle ore 15:00, proseguendo il percorso negoziale per il rinnovo contrattuale.