Rimborso 730 2022: cosa fare se il datore di lavoro ha poca capienza?
Se il datore di lavoro è incapiente non si rischia di perdere il rimborso del 730 spettante.
Solitamente il lavoratore dipendente che ha un credito derivante dalla dichiarazione dei redditi lo riceve in busta paga, anticipato dal proprio datore di lavoro, che poi lo recupera. Ma cosa accade al dipendente che ha scelto il rimborso tramite un sostituto di imposta che ha poca capienza fiscale? Rispondiamo alla domanda di una nostra lettrice:
Buongiorno ,sono oggi qui a chiedere una sua consulenza per il mio rimborso del 730. A seguito della mia dichiarazione dei redditi cui risulto a credito di 1242 euro ho messo come sostituto d’imposta il mio datore di lavoro.
Successivamente mi è stato detto che non ha molta capienza, ma ormai avevo già fatto tutto.
Cosa posso fare ?mi scoccia perdere il mio rimborso.
Attendo gentil risposta.
Cordialmente
Rimborso a rischio?
Assolutamente i soldi che deve prendere come rimborso della dichiarazione dei redditi non sono a rischio. Se il suo datore di lavoro ha poca capienza potrebbe rateizzare il suo rimborso fino a dicembre. Ma se nonostante questo non riuscisse a restituirle tutto (o anche nel caso che non le restituisse nulla) ci sono diverse soluzioni per recuperare l’IRPEF a credito.
Se entro il mese di dicembre, quindi, non ha ricevuto l’intera somma spettante, il datore di lavoro dovrà inserire l’importo residuo nella sua CU di quest’anno (che le darà a inizio 2023). Lei, poi, potrà scegliere se utilizzare questo credito di imposta nella dichiarazione dell’anno successivo o chiedere direttamente il rimborso all’Agenzia delle Entrate della somma in questione.
Un’altra soluzione è quella in cui il datore di lavoro rilascia un’apposita dichiarazione grazie alla quale lei potrà inviare direttamente domanda di rimborso all’Agenzia delle Entrate da presentare, con apposita istanza, presso uno degli uffici dell’Agenzia stessa (o facendosi assistere da un consulente fiscale). Ma in questo caso dovrà anche entrare nel suo cassetto fiscale per indicare l’IBAN su cui vuole che l’accredito venga effettuato. I tempi per questa soluzione, però, sono abbastanza lunghi.
Un’altra via è quella di presentare nuova dichiarazione prima del 25 ottobre grazie al 730 integrativo nel quale può decidere di utilizzare la versione senza sostituto di imposta. In questo caso deve farsi presentare il modello necessariamente dal CAF o da un professionista abilitato.
Come può vedere, quindi, in nessun caso perderà la somma a cui ha diritto.
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