Riforma voto in condotta e valutazione alla scuola primaria, nei prossimi giorni arriverà in aula al Senato. Il governo conta di far partire le novità da settembre

Il disegno di legge sulla riforma del voto in condotta e sulla valutazione, approvata, con modifiche, dalla Commissione Cultura del Senato e passa al voto dell’aula di Palazzo Madama. Come segnala Italia Oggi, la calendarizzazione potrebbe esserci già la prossima settimana. La Commissione Cultura è in attesa del parere di quella del Bilancio per poter dare il mandato al relatore, Carmela Bucalo, ai fini del voto assembleare. Ci sarà poi il passaggio alla Camera.
Il disegno di legge voluto fortemente dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, introduce cambiamenti significativi nella valutazione del comportamento degli studenti. Il voto di condotta diventerà più influente e sarà considerato nell’arco dell’intero anno scolastico, anziché solamente per quadrimestre. Comportamenti violenti o aggressivi nei confronti di docenti, studenti e personale scolastico peseranno maggiormente.
La gravità di tali azioni potrebbe portare a conseguenze come la bocciatura, se il voto in condotta scende a cinque, o il debito scolastico in educazione civica nelle scuole superiori, se si raggiunge il sei.
L’approccio del Governo, supportato da consulenze di esperti, mira a rafforzare il valore del comportamento studentesco e del voto di condotta.
Si prevede l’introduzione di attività di cittadinanza solidale, oltre alla valutazione del comportamento espressa con un giudizio sintetico nelle scuole elementari e con voti numerici nelle scuole medie, che influiranno sulla media complessiva.
Le nuove norme modificano anche il sistema di sospensioni. Per sospensioni fino a due giorni, lo studente sarà coinvolto in attività di riflessione e approfondimento, culminanti nella produzione di un elaborato critico. Per sospensioni più lunghe, verranno assegnate attività di cittadinanza solidale.
Giudizi sintetici alla scuola primaria
Inoltre, il Governo ha presentato anche un emendamento al disegno di legge che prevede il ritorno ai giudizi sintetici alla scuola primaria, abbandonando dunque la riforma del 2020 che prevedeva invece giudizi descrittivi.
“Basta con le definizioni incomprensibili tipo “avanzato”, “intermedio”, “base”, “in via di prima acquisizione”. Al di là del giudizio analitico, vogliamo che alle elementari le valutazioni siano chiare, semplici: ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente, gravemente insufficiente”, ha detto il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
La riforma prevede inoltre l’obbligatorietà delle valutazioni in decimi nel primo quadrimestre per tutti i gradi di istruzione, introducendo un elemento di novità rispetto alla prassi di alcune scuole di omettere i voti in questo lasso di tempo.
Docenti e ATA aggrediti, multa salata (fino a 10mila euro) per gli studenti violenti
Studenti che alzano le mani su professori, dirigenti scolastici o personale ATA? Rischiano una multa da 500 a 10mila euro. L’emendamento, presentato dal Governo, prevede che, in caso di condanna per reati di aggressione contro il personale scolastico, commessi durante o a causa delle loro mansioni, gli studenti dovranno versare un risarcimento pecuniario all’ente di appartenenza della vittima, oltre al risarcimento per i danni subiti.