Riforma scuola. Avvio consultazioni
Dal 15 settembre al 15 novembre, la riforma della scuola del Governo Renzi potrà essere oggetto di commento e proposta di modifiche. Come accedere, quali sono i punti caldi. La riforma dovrà passare il vaglio europeo. Giannini. Sindacati non sono più interlocutori privilegiati
Dal 15 settembre al 15 novembre, la riforma della scuola del Governo Renzi potrà essere oggetto di commento e proposta di modifiche. Come accedere, quali sono i punti caldi. La riforma dovrà passare il vaglio europeo. Giannini. Sindacati non sono più interlocutori privilegiati
Come funziona
Basterà collegarsi al sito http://labuonascuola.gov.it/
Chi si è iscritto alla newsletter riceverà una mail che comunicherà l’avvio dei lavori.
L’invito è aperto a tutti: studenti, docenti, presidi e personale della scuola. "Ascolteremo – si legge nel sito – i genitori e tutti coloro che vorranno dire la loro." Il Governo lo pensa come "un grande dibattito pubblico sulla visione e sulle proposte della Buona Scuola che immaginiamo per l’Italia."
Sulla tempistica. Ufficialmente il dibattito online durerà dal 15 settembre al 15 novembre, ben tre mesi. Anche se il Primo Ministro Renzi dal palco della Fiera del Levante di Bari ha affermato che "la riforma della scuola sarà discussa per un anno".
Punti contestati
Tra i provvedimenti proposi dal Governo, ci sono due momenti che hanno suscitato grande polemica, sfociata anche in manifestazioni e programmazioni di proteste ed assemblee sindacali
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Il primo momento riguarda l’abolizione della terza fascia d’istituto, in cui sono collocati i docenti non abilitati che aspirano alle supplenze brevi.
Nonché la riduzione sostanziale delle supplenze, grazie all’introduzione dell’organico funzionale che tocca e docenti precari abilitati con diversi canali, la cui unica possibilità di essere assunti diventa esclusivamente il concorso. Rivoluzione supplenze brevi. Ci penseranno i docenti dell’organico funzionale.
Il secondo riguarda gli scatti stipendiali. Aboliti gli scatti di anzianità automatici, il Governo vorrebbe istituire un "merito" basato su crediti ed un tetto massimo del 66% di docenti meritevoli ogni 3 anni, che di fatto si traduce in un taglio agli stipendi, come ampiamente dimostrato dai nostri articoli. Riforma scuola. Merito secondo Renzi: tagli agli stipendi da 26 a 45 euro mese, 72 per i nuovi docenti. 88% utenti dice no
Graduatorie di istituto: sarà abolita terza fascia. Rimane una sola fascia per abilitati
Il vaglio dell’Europa
La riforma, però, non dovrà passare soltanto il vaglio delle consultazioni rivolte alla popolazione, ma soprattutto quello della Commissione europea.
Giorno 15 ottobre, infatti, l’Italia dovrà presentare sul tavolo della Commissione europea il piano di tagli e di riforme che intende attuare nei prossimi anni. Tra esse anche la riforma della scuola per la quale si dovrà dimostrare che il piano di 150mila assunzioni non è una spesa ma un investimento che abbia ricadute positive sull’economia. 15 ottobre riforma scuola e assunzione dei precari al vaglio della Commissione Europea