Riforma, rischio slittamento tempi. Al Senato il 15 giugno, poi deve passare alla Camera. Se tutto filerà liscio
Il passaggio al Senato è tutt'altro che semplice. La discussione generale in commissione Istruzione a palazzo Madama si concluderà nel pomeriggio di lunedì. Quindi si dovrà attendere il parere della commissione Bilancio sugli emendamenti per iniziare a votare.
Il passaggio al Senato è tutt'altro che semplice. La discussione generale in commissione Istruzione a palazzo Madama si concluderà nel pomeriggio di lunedì. Quindi si dovrà attendere il parere della commissione Bilancio sugli emendamenti per iniziare a votare.
Il presidente Andrea Marcucci (Pd) parla di voti a partire da martedì ma c'è chi dice che, complice un ritardo della Bilancio, si potrebbe slittare al giorno dopo. D'altronde, dopo la direzione del Pd prevista lunedì, martedì alle 9,30 ci sarà anche una nuova riunione del gruppo Pd Senato in cui si capirà se le trattative di questi giorni tra maggioranza e minoranza Dem avranno raggiunto degli obiettivi.
La minoranza Dem, da parte sua, chiede di fare subito un provvedimento ad hoc per le assunzioni, e poi di fare un restyling completo della riforma, con calma e più avanti.
Ipotesi questa, si apprende, che al momento palazzo Chigi non prende in considerazione. Il governo sarebbe intenzionato ad andare avanti sulla sua strada, e anche in fretta, magari concedendo qualcosa alla minoranza Dem (e magari sostituendo in commissione Istruzione Corradino Mineo e Walter Tocci che con i loro voti contrari potrebbero mandare sotto il governo), ma senza strade alternative.
L'intenzione del governo, si apprende, al momento resta quella di concludere i lavori in commissione al Senato la prossima settimana e inviare il testo in aula il 15 giugno. Quindi il testo dovrà tornare alla Camera per l'ok definitivo. I tempi sono strettissimi e complice un malcontento interno in ascesa e un perimetro della maggioranza in mutamento, è possibile che la tempistica si dilati.
Ieri sera, intanto, durante l'ufficio di presidenza della commissione Istruzione al Senato, i componenti del Movimento 5 stelle hanno chiesto la possibilità di presentare dei subemendamenti ai quattro emendamenti già presentati dai relatori Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap), che riscrivono interamente gli articoli 1,2,3 e 8. Questi quattro emendamenti, infatti, essendo totalmente sostitutivi degli articoli, farebbero decadere tutti gli altri emendamenti riferiti allo stesso argomento.
Il presidente Andrea Marcucci (Pd), si apprende, si è riservato di decidere. E una decisione, viene raccontato, dovrebbe essere presa durante l'ufficio di presidenza che si terrà lunedì alle 15,30.
Nel frattempo i 5 stelle hanno predisposto una lettera indirizzata al presidente Pietro Grasso affinché si faccia portavoce della richiesta di dare la possibilità alle opposizioni di presentare i subemendamenti anche agli emendamenti dei relatori già presentati nel faldone delle 2.200 proposte di legge depositate entro lunedì scorso.
Sedute della settima per discutere del DDL di riforma della scuola: 8 giu h.16; 9 giu h.9,14.30, 21; 10 giu h.8.30, 14, 21; 11 giu h.8.30 14.30, 21; 12 giu h.9.30. Lo scrive su Twitter il presidente della commissione Istruzione al Senato, Andrea Marcucci