Riforma reclutamento e formazione, sindacati: zero aumenti stipendiali, dimenticano i precari storici e tagliano 10mila cattedre per formare qualche docente in più. SCIOPERO il 30 maggio
Bocciatura senza appello quella dei sindacati della scuola al Decreto di riforma del reclutamento e della formazione dei docenti, tanto da far dichiarare uno sciopero per il 30 di maggio dopo il tentativo di conciliazione di oggi. Molti i motivi di critica che investono le questioni salariali, di formazione e reclutamento dei docenti, nonché contrattuali.
Di cosa si tratta
Al centro dello scontro il Decreto n. 46 pubblicato in Gazzetta Ufficiale e che contiene importanti novità sulla formazione dei docenti e sul loro reclutamento.
Il Decreto prevede un nuovo percorso per diventare insegnanti che parte dalla Università con un percorso abilitante (corrispondente ad almeno 60 crediti formativi), passa per un concorso pubblico nazionale e per un periodo di prova con valutazione conclusiva. Infine, la partecipazione obbligatoria ad un corso di formazione triennale. Per quanti hanno già insegnato, invece, la possibilità (dopo aver conseguito 30 crediti universitari) di svolgere il concorso e l’anno di prova. I dettagli qui
Per quanto riguarda la formazione dei docenti vengono istituiti dei corsi a partecipazione volontaria dei docenti di durate triennale, al termine dei quali i docenti valutati potranno essere premiati con un compenso una tantum. Non tutti i docenti partecipanti saranno premiati, ma soltanto il 40%. L’ammontare dei premi sarà raccolto dal Ministero attraverso il taglio di circa 9.600 cattedre di potenziamento. Qui i dettagli
Oggi su Orizzonte Scuola TV abbiamo ascoltato i segretari dei sindacati che oggi hanno provato a raggiungere una conciliazione con il Governo. Dopo il nulla di fatto hanno decretato uno sciopero per il comparto scuola per il 30 di maggio.
Ecco le critiche rivolte dai sindacati al Decreto di riforma
CISL
Il Ministro ha dichiarato oggi che sono stati assunti 110mila precari, secondo il segretario Barbacci della CISL, “quello che è stato dichiarato non corrisponde alla realtà. Ci sono interventi di reclutamento inadeguati rispetto ai bisogni. Ci sono 250mila precari che avrebbero diritto ad un percorso riservato e un percorso abilitante messo a disposizione di chi ha raggiunto 36 mesi. E ciò non è scritto nel Decreto di riforma. Era una occasione unica quella del PNRR con risorse per valorizzare il personale. Pe formare i docenti viene tagliato il potenziamento, che non è una regalia, è un organico necessario.”
FLCGIL
Per Alessandro Rapezzi, il problema va indietro nel tempo. “Il patto sulla scuola stabiliva un percorso preciso, ma il Governo non l’ha attuato. Durante il periodo della pandemia avevamo chiesto degli interventi precisi che nascevano da prima. Intanto investimenti, Avevamo accordato con il Governo alcuni interventi a partire dagli stipendi.” “Il Decreto di riforma scappa dal confronto con i sindacati con un decreto d’urgenza, tra l’altro un Governo non eletto”
UIL
Agli utenti che chiedono azioni più incisive, il segretario della UIL risponde che “l’attacco è della politica a scuola e sindacati, abbiamo bisogno di una azione di protesta coesa per far sentire la nostra voce. In questi anni è stata attuata una narrazione che punta a colpire i sindacati ed è quello di dire che lo sciopero non serve e serve solo ai sindacati. Non è così. Andremo nelle scuole a spiegare la logica del provvedimento, che è solo una tattica per eliminare un pezzo del nostro paese. E’ il secondo tempo della riforma Renzi. Lo scioperò sarà un inizio, non la fine delle proteste. Chiederemo alla politica di modificare il Decreto.”
ANIEF
Marcello Pacifico spiega andando ne dettaglio perché le parole del Ministro sulle assunzioni non corrispondono al vero. “Dire che sono stati assunti 110 mila docenti (cifra da verificare) quando erano sono stati autorizzati 250mila assunzioni (meno della metà degli autorizzati) è come se dicessi che ho autorizzazione per assumere 3 persone e invece ne assume 1, io ti boccerei. Evidentemente hanno gestito male i concorsi.” Sulla riforma del reclutamento ricorda che “bisognerà fare 5 esami, si scoraggia l’insegnamento. Tanti esami neppure alla NASA. Questa è una riforma sul sangue della scuola che per formare il 10% in più dei docenti taglia cattedre e carta docente”
Sulla protesta, “con lo sciopero del 6 maggio abbiamo cercato di far capire che il Decreto non va e siamo pronti a proseguire la protesta. Anche noi parteciperemo allo sciopero indetto oggi perché la scuola deve cambiare.”
SNALS
Il Segretario Serafini dello SNALS non ha dubbi, il “Ministro sta sulla luna. Non ha contezza, sta creando una sorta di gioco dell’oca per diventare insegnante. Ha complicato la vita agli aspiranti docenti. Non ci aspettavamo questo. Ha dimenticato un numero rilevante dei precari e ne ha complicato il percorso”
GILDA
Il coordinatore Gilda, Rino Di Meglio, punta il dito sul rinnovo contrattuale, “Lo Stato si sveglia e fa delle norme affibbiandoci nuovi impegni, cosa che non succede neppure nel privato, e sempre senza risorse aggiuntive. Siamo esterrefatti dal fatto che il Ministro Bianchi non è stato messo in condizione di raccontare ai sindacati i contenuti del Decreto Legge. Come risorse aggiuntive ho letto solo 49milioni provenienti dal PNRR, il resto delle risorse derivano dai tagli e risparmi sulla scuola.”
Le rivendicazioni dello sciopero contenute nel comunicato dei sindacati Cisl, Flc Cgil, Uil, Snals e Gilda
- Lo stralcio dal decreto di tutte le materie di natura contrattuale;
- L’avvio immediato della trattativa per il rinnovo del Contratto, scaduto da tre anni, essendo ormai già iniziato un nuovo triennio contrattuale;
- L’implementazione delle risorse per addivenire all’equiparazione retributiva del personale della scuola agli altri dipendenti statali di pari qualifica e titolo di studio e il progressivo avvicinamento alla retribuzione dei colleghi europei;
- L’implementazione delle risorse per la revisione e l’adeguamento dei profili Ata;
- L’eliminazione degli eccessi di burocrazia nel lavoro dei docenti;
- La restituzione della formazione di tutto il personale della scuola alla sfera di competenza dell’autonomia scolastica e del collegio docenti;
- La revisione degli attuali parametri di attribuzione degli organici alle scuole per il personale docente, educativo e ATA;
- La riduzione del numero di alunni per classe;
- Il contenimento della dimensione delle istituzioni scolastiche entro il limite di novecento alunni per scuola;
- modalità specifiche di reclutamento e di stabilizzazione sui posti storicamente consolidati in organico di fatto, che superino il precariato esistente a partire dai precari con 3 o più anni di servizio;
- modalità semplificate, per chi vanta una consistente esperienza di lavoro, di accesso al ruolo e ai percorsi di abilitazione;
- la previsione di un organico straordinario di personale della scuola, per gestire le emergenze legate al perdurare della pandemia e all’accoglienza degli alunni provenienti dalle zone di guerra per l’anno scolastico 2022-23.
- la reintegrazione dell’utilità del 2013;
- la garanzia della presenza di un Assistente Tecnico in ogni scuola del primo ciclo;
- la disciplina in sede di rinnovo del CCNL dei criteri per la mobilità con eliminazione di vincoli imposti per legge;
- l’incremento dell’organico dei Collaboratori scolastici di 2.288 unita secondo l’impegno ministeriale;
- l’indizione del concorso riservato per gli Assistenti Amministrativi Facenti funzione di DSGA con tre anni di servizio nella funzione anche se sprovvisti di titolo di studio specifico (nel nuovo a.s.2022/23 il 30% dei posti sarà vacante);
- l’emanazione del bando di concorso per DSGA;
- la semplificazione delle procedure amministrative per liberare le segreterie dai compiti impropri (pensioni, ricostruzione di carriera, graduatorie di istituto) re-internalizzando quelli di competenza dell’Amministrazione scolastica;
- la revisione del regolamento sulle supplenze ATA;
- la ricognizione sullo stato di attuazione delle posizioni economiche