Riforma reclutamento docenti, per cambiare il popolo della scuola si appella alla politica. Sindacati vicini allo sciopero

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La riforma del reclutamento non piace a nessuno o quasi. Questo è il dato che emerge all’indomani dell’approvazione del provvedimento. Il popolo della scuola guarda alla politica per cambiarla. 

Nei prossimi giorni, probabilmente tra martedì e mercoledì, il testo sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Poi partirà l’iter parlamentare. Ancora non è sicuro, ma pare che sarà il Senato a occuparsi per primo del provvedimento e saranno i senatori che cercheranno di cambiare il provvedimento. Alla Camera, invece, come ormai prassi parlamentare, il testo arriverà blindato e con zero chance di modifica.

Saranno due mesi di fuoco per la scuola: dal 26 o 27 aprile ci vorranno almeno 45-50 giorni (dunque a metà giugno) per vedere il provvedimento diventare legge.

I sindacati annunciano già una dura protesta e si parla già di una giornata di sciopero che potrebbe cadere entro la prima quindicina di maggio (come non ricordare lo sciopero generale contro la Buona Scuola a maggio 2015).

Martedì 26 aprile alle ore 15:00 in diretta su Orizzonte Scuola TV, su Facebook e YouTube, primo confronto tra politica e sindacati. Presenti Manuela Ghizzoni, responsabile Istruzione del Partito Democratico, Valentina Aprea, deputata di Forza Italia, Mario Pittoni, senatore della Lega e Gianluca Vacca, deputato del Movimento Cinque Stelle. Presente anche Ivana Barbacci, segretaria della Cisl Scuola.

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