Riforma reclutamento docenti, è il giorno decisivo. Bianchi: “Vero problema è caduta demografica, rischiamo di non formare le prime classi”

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Giorno decisivo per la riforma del reclutamento docenti (il decreto legge n.36). Nella mattinata colloqui tra le forze di maggioranza e quelle del governo per trovare un punto d’incontro sugli articoli 44 e 45, quelli che riguardano la scuola.

L’intesa non è facile. Sul maxi emendamento, nelle ultime ore, sono circolate diverse ipotesi.

Come scritto a parte, si lavora su un testo in cui si prevedono istituzione di percorsi abilitanti per tutte le categorie di insegnanti, allungamento della fase transitoria per superare il precariato storico, riapertura delle graduatorie di merito degli idonei nei concorsi, revisione dello scritto per i concorsi a cattedra con eliminazione delle crocette. Sarebbe salva la carta del docente.

Il decreto legge è atteso in Aula, a Palazzo Madama, lunedì pomeriggio alle 17.00. 

A Radio 24 parla il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi: “Si sta lavorando con il Parlamento in reciproco rispetto e totale leale collaborazione istituzionale: si troverà la soluzione migliore per il Paese”.

Bianchi tuttavia ha ricordato che il problema di fondo è “la caduta demografica del nostro Paese” quindi “la carta docente, i concorsi, sono tutte cose importantissime, ma stanno dentro un processo di trasformazione della società. C’è il rischio che in molte parti del Paese non riusciamo a formare le prime”.

In aggiornamento

TESTO DECRETO [PDF]

TUTTI GLI EMENDAMENTI PRESENTATI DAI PARTITI [PDF]

DOSSIER [PDF]

RELAZIONE TECNICA [PDF]

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