Riforma reclutamento docenti, concorsi con cadenza biennale, due prove (scritto e orale) con test a risposta aperta. TESTO EMENDAMENTO LEGA

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Anche la Lega, altro partito di maggioranza, propone modifiche al decreto legge che prevede la riforma del reclutamento docenti. 

Scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti al Decreto PNRR 2, adesso le Commissioni Affari Costituzionali e Istruzione sono all’opera sull’ammissibilità o meno delle modifiche presentate dai vari partiti.

Nella fase transitoria del nuovo meccanismo di reclutamento dei docenti, va invertito l’ordine dei fattori indicato dal decreto legge 36, spiega il partito guidato da Matteo Salvini.

Prioritario non sia il concorso, ma la disponibilità di percorsi formativi abilitanti all’insegnamento senza numero chiuso e senza dover prima superare l’ennesima selezione, e l’accesso diretto ai corsi di specializzazione sul sostegno con tre annualità di esperienza specifica (attualmente oltre un docente di sostegno su tre non è specializzato).

La fase transitoria – segnala sempre la Lega – preveda un piano riservato ai docenti precari di lungo corso, categoria per categoria, normandone il percorso formativo per l’abilitazione e l’eventuale specializzazione sul sostegno, con accesso finale al ruolo.

Il concorso ordinario, con procedura semplificata per garantire cadenza regolare e ravvicinata nel tempo, presti invece particolare attenzione a conoscenze disciplinari e capacità comunicativa e relazionale.

Nessuna prova preselettiva e – come per il transitorio – nessun test a risposta chiusa, cioè niente selezione a crocette: del docente vanno valutate attitudine, capacità e maturità. Una prova scritta efficace può consistere, ad esempio, in un insieme di quesiti/tracce che richiedano l’elaborazione di un breve saggio strutturato.

Condizione per l’ammissione al concorso sia il titolo di studio congiunto all’abilitazione all’insegnamento, così da evitare “assalti alla diligenza” con conseguenti difficoltà di gestione. Oltre allo scritto a carattere disciplinare con sviluppo – come detto – di tematiche particolari, sia previsto un orale consistente nella simulazione di un’unità didattica. Tutte soluzioni ampiamente testate con buoni risultati.

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