Riforma reclutamento docenti, Bianchi: “Non ci saranno sanatorie”
Sulla riforma del reclutamento, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è netto: “Non ci saranno sanatorie”. In merito al testo del provvedimento in corso di approvazione in Parlamento, Bianchi, durante il videoforum de La Repubblica, ha chiarito alcuni aspetti.
“Avere spostato il merito sulla formazione è un modo per poter sviluppare l’attività necessaria e preliminare legata al merito. Perché non si può valutare il merito del singolo senza tenere conto del contesto. Le attività saranno gestite dalla Scuola di alta formazione: ci serve per avere fin da subito una cabina di regia che coordini le attività di formazione anche di chi opera fuori dalla scuola”.
“La formazione iniziale è importante, coinvolgiamo direttamente le università. Poi la formazione per tutti, soprattutto quella digitale. Noi abbiamo un impegno con l’Europa, di formare 650mila docenti e personale della scuola, non solo sull’uso del digitale ma anche sull’educazione alla responsabilità del digitale. All’interno di queste sono previste dei percorsi molto facilitati per coloro che hanno svolto già almeno tre anni nella scuola, la possibilità di andare direttamente al concorso e poi completare anche riconoscendo l’attività di formazione che hanno già fatto, con una riserva del 30% riconosciuta a loro. Niente sanatorie perché sarebbe offensivo per le persone, sì all’interno di un quadro complessivo sul reclutamento che permetta a chi già ha un’esperienza di poterla esprimere e avere anche uno spazio che gli viene riservato”.
Parlando del calo delle nascite e delle classi pollaio, Bianchi ha detto “che è prevista che ci sia una riduzione pesantissima dei bambini a scuola negli ultimi anni: addirittura un milione 400 mila bambini in dieci-undici anni per cui bisogna ragionare molto su come devono essere strutturate le scuole nel territorio in modo che vi sia una continuità di vita tra le scuole e il territorio”.