Riforma pensioni, è possibile una proroga della quota 103

Poco o nulla cambierà nel 2024, perchè molto probabilmente la riforma verrà rimandata di un anno.
Le modifiche a livello previdenziale potrebbero essere rinviate, o almeno questo è quello che ipotizza l’esecutivo in questo momento. La quota 41 è sempre l’obiettivo principale della riforma, ma il rischio è che il suo costo possa aggirarsi sui 9 miliardi di euro. Cosa che non sarebbe vista di buon occhio da Bruxelles.
E questo sarebbe uno dei motivi che porterebbe a ritardare la riforma, oltre al fatto che il Governo, attualmente è impegnato su altro, come ad esempio la riforma del Fisco.
Proroga della quota 103
Sul tavolo della riforma attualmente sembra esserci solo una proroga di un anno della quota 103, cosa che farebbe slittare ancora di altri 12 mesi la riforma pensioni tanto attesa dai lavoratori. Quella annunciata per un superamento della Legge Fornero.
L’anno prossimo, quindi, sembrerebbe che l’unica flessibilità in uscita potrebbe restare quella a 62 anni per chi ha maturato 41 anni di contributi. Perché ora nelle priorità del governo c’è la riforma fiscale e il taglio delle tasse.
La quota 41 costa troppo e questo potrebbe irritare l’UE, cosa che l’Italia sicuramente in questo momento non vuole. Per il prossimo anno, quindi, la quota 41 sembrerebbe destinata a restare limitata ai lavoratori precoci che rientrano nella categorie di tutela.
Cosa cambierebbe nel 2024?
Poco o nulla, quindi cambierebbe nel 2024 nelle modalità di pensionamento rispetto al 2023. Resta da capire se aspettarci una proroga anche per l’Ape Sociale e per l’Opzione donna.
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