Riforma pensioni 2024: tra quota 41 per tutti e i costi per le coperture

Una riforma strutturale delle pensioni ha un costo troppo elevato, siamo sicuri che il Governo possa sopportarlo?
Si è riaperto il cantiere per la riforma delle pensioni che, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe portare a delle soluzioni per il superamento della Legge Fornero già dalla prossima estate. Anche se la nuova Legge potrebbe entrare in vigore dal 2024, però, il superamento dell’attuale normativa previdenziale dovrà essere, per forza di cose, graduale.
L’incontro tra Governo e sindacati
Dopo il primo incontro le parti sociali non sembrano molto soddisfatte. Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, commenta che “L’incontro non è andato bene. Non abbiamo avuto nessuna risposta, solo una disponibilità generica”. Nessuna la risposta specifica sui tempi e sulle risorse secondo Landini.
Di diverso avviso, invece, è Carlo Bonomi, presidente di Confindustria che commenta l’ipotesi di una riforma strutturale affermando che Se la strada sarà di fare una riforma strutturale saremo contenti e daremo il nostro contributo se ci verrà chiesto”ma aggiungendo che “mai stati convinti da interventi spot come Quota 100: sono onerosi, non creano occupazione giovanile e incidono sulle future pensioni delle persone”.
Il superamento della Legge Fornero si discute da anni
Fin dalla sua entrata in vigore la legge previdenziale Monti – Fornero è sempre stata ampiamente criticata e ogni Governo ha provato a superarla senza, peraltro, mai riuscirci. La soluzione per dare flessibilità in uscita ai lavoratori è stata quella di aprire delle finestre con delle deroghe che permettessero ai lavoratori di uscire prima dal mondo del lavoro. Esempi sono, appunto, la quota 100, 102 e 103, ma anche l’Ape sociale.
Nessun Governo è arrivato mai, però, a proporre una riforma strutturale soprattutto a causa del problema dei costi. Una riforma complessiva avrebbe dei costi troppo elevati per le casse dello stato . E a questo deve aggiungersi annche la sostenibilità del sistema previdenziale. Per il presidente dell’INPS Pasquale Tridico nel 2029 il rapporto tra lavoratori e pensionati che passerà dall’1,4 all’1,3. Nel 2050 il rapporto sara di 1 a 1.
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