Riforma istituti tecnici e professionali, verso l’approvazione alla Camera. Ma l’opposizione protesta

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La commissione Istruzione e Cultura alla Camera sta esaminando tutti gli emendamenti al disegno di legge relativo alla riforma dell’istruzione tecnica e professionale, che ha già ottenuto l’ok dal Senato.

In base alle ultime indicazioni che arrivano dai deputati delle forze politiche, il provvedimento dovrebbe arrivare in Aula entro la fine del mese di aprile.

L’opposizione, che ha presentato moltissimi emendamenti, punta a far riflettere il Governo sull’inadeguatezza della riforma, criticando sin dall’inizio la struttura dell’impianto previsto.

“La nostra posizione – spiegano i deputati M5S Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato  – è stata fin da subito di totale bocciatura ed i 600 emendamenti al testo depositati, sui quali oggi c’è stata la convergenza delle altre forze di opposizione, sono una dimostrazione chiara della battaglia che stiamo portando avanti in commissione”.

Per noi – proseguono – si tratta di una riforma drammatica che sogna di “produrre” lavoratori in serie utili solo per soddisfare la necessità momentanea delle imprese private, ma completamente incapaci di seguire i continui cambiamenti che investono lo sviluppo economico-sociale e il mondo del lavoro. L’utilizzo nel testo della riforma dei termini “filiera” e “addestramento” sono molto più di un campanello d’allarme per chi come noi crede che la missione principale della scuola sia quella di creare persone pensanti con un approccio multidisciplinare e non illudere le famiglie sacrificando la creatività dei loro figli sull’altare di un lavoro che, se mai ci sarà, sarà sfruttato e precario“.

Abbiamo inoltre fatto notare alla maggioranza che questa riforma prova subdolamente ad anticipare l’Autonomia Differenziata, legando a doppio filo gli istituti tecnico-professionali solo alle esigenze del territorio acuendo così le disparità già presenti tra gli studenti delle nostre Regioni“, concludono i pentastellati

La riforma di Valditara

La riforma, fortemente voluta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, punterà a rafforzare le competenze di base in italiano, matematica e inglese, dando maggiore peso alle materie tecniche e laboratoriali.

“È una riforma che offre straordinarie opportunità ai nostri giovani, consentendo molte più possibilità di lavoro, e con tempi di ingresso più rapidi. Serve a qualificarli in coerenza con le necessità del mondo imprenditoriale. E ciò significa anche far crescere la competitività delle imprese”, ha detto Valditara.

L’obiettivo del Governo è quello di offrire maggiori opportunità lavorative ai giovani, allineandoli alle esigenze del mondo imprenditoriale.

Una novità rilevante è l’introduzione del “campus”, una comunità composta da scuole, centri di formazione professionale e Its Academy, incentrata sulla centralità dello studente.

La proposta include anche la collaborazione a tempo determinato con docenti esterni, provenienti dal mondo delle imprese, per colmare lacune di competenze tecniche.

Un aspetto centrale è quello relativo al fatto che gli studenti dei percorsi quadriennali potranno accedere ai percorsi formativi degli ITS Academy e sostenere l’esame di Stato presso l’istituto professionale assegnato, costituendo dunque il modello 4+2.

L’iniziativa mira all’adeguamento e all’ampliamento dell’offerta formativa, promuovendo i passaggi fra percorsi diversi e la certificazione delle competenze acquisite. Si prevede anche la promozione di accordi di partenariato per incrementare l’alternanza scuola-lavoro e i contratti di apprendistato, valorizzando le opere soggette a diritto d’autore e proprietà industriale realizzate nei percorsi tecnici e professionali.

Si prevede che i sistemi di formazione regionale possano aderire alla sperimentazione, validata dall’Invalsi per garantire una formazione equiparabile a quella statale. È un’opportunità che estende la possibilità per gli studenti di iscriversi non solo agli ITS, ma anche all’università.

TESTO DDL

RELAZIONE TECNICA [PDF]

I punti salienti

Flessibilità

Vengono introdotte delle quote di orario a disposizione della scuola che vanno dal 14,8% per il biennio, al 17,6% per il secondo biennio e 43,75 per il quinto anno, con il fine di attivare attività collegate al territorio. Un utilizzo non obbligatorio, ma facoltativo.

A ciò si aggiunge anche la quota dell’autonomia pari al 25% dell’orario con il fine di potenziare gli insegnamenti o di attivarne dei nuovi. Percentuale che per il quinto anno diventa del 30% con lo scopo di attivare, in coerenza con il PECUP, tirocini, stage, percorsi orientativi e rafforzare i collegamenti con il mondo del lavoro anche a livello internazionale.

Riformulazione degli orari

La riforma prevede anche una rimodulazione degli orari, che vengono così articolati:

  1. primo biennio: 1221 ore parte generale (sarà ridotta di 99 ore), 891 ore parte di indirizzo (sarà aumentata di 99 ore)
  2. secondo biennio 990 ore (parte generale), 1122 ore (parte di indirizzo)
  3. quinto anno: 990 complessive (462 ore parte generale, 528 ore parte di indirizzo. Con riduzione di 33 ore ciascuna).

Arrivano i patti educativi 4.0

Si tratta di accordi che gli istituti tecnici e professionali possono instaurare con ITS, Università, enti di ricerca, di formazione, nonché imprese con lo scopo di condividere il bagaglio di conoscenze e usufruire di laboratori avanzati, nonché di realizzare percorsi PCTO innovativi.

Docenti in azienda

Altra novità riguarda la formazione dei docenti. In fatti questi potranno effettuare corsi di formazione all’interno delle aziende con le quali le scuole instaureranno rapporti di collaborazione. Una soluzione che punterà a una maggiore interrelazione tra i due mondi e una acquisizione di conoscenze da parte delle istituzioni scolastiche che potranno spendere ai fini del potenziamento dell’offerta formativa maggi0rmente corrispondente al mondo del lavoro.

La sperimentazione della nuova filiera 4+2

Come sappiamo, il Ministero ha già fatto partire la sperimentazione in merito alla nuova filiera tecnologico-professionale (4+2), permettendo fino al 10 febbraio l’iscrizione a tali percorsi.

La nuova filiera tecnologico-professionale 4+2 avviata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito valorizza e arricchisce gli indirizzi di studio dell’Istruzione tecnica e professionale rendendoli più:

  • efficaci per sviluppare le competenze chiave necessarie per la vita e per l’ingresso nel mondo del lavoro
  • connessi con il mondo del lavoro, con un’attenzione particolare ai nuovi lavori e alle professionalità emergenti
  • attrattivi, poiché basati su esperienze pratiche e laboratoriali
  • aperti alle opportunità di studio e di lavoro anche all’estero
  • collegati in maniera ancor più diretta alle realtà produttive dei territori

Le opportunità per gli studenti

Gli studenti iscritti:

  • Raggiungono con un anno di anticipo il profilo in uscita del quinto anno di corso degli indirizzi di studio come avviene in molti altri Paesi europei
  • Usufruiscono di opportunità formative direttamente collegate alle imprese e alle nuove professioni grazie all’apporto di lezioni e di attività laboratoriali tenute da esperti provenienti dalle aziende e dal mondo del lavoro
  • Fanno esperienze dirette e concrete, grazie al potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro e dell’apprendistato formativo
  • Sviluppano competenze orientate alla specializzazione tecnologica grazie al collegamento organico e strutturato con gli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy)
  • Raggiungono le competenze STEM e linguistiche richieste per l’accesso al mondo del lavoro mediante il rafforzamento delle iniziative di internazionalizzazione

Come funziona

A 4 anni il diploma con lo stesso valore legale di quello quinquennale. Si può continuare con un percorso di due anni in un ITS Academy oppure iscriversi all’università o lavorare.

Presentazione-Filiera-tecnologico_professionale PDF

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