Riforma istituti tecnici e professionali, ecco cosa cambia. Flc Cgil critica: “Si riduce l’autorevolezza educativa della scuola” [VIDEO]

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La recente puntata di Question Time del 19 settembre ha acceso i riflettori sulla riforma degli istituti tecnici e professionali, portando alla ribalta le opinioni di Graziamaria Pistorino, rappresentante della Flc Cgil.

Al centro del dibattito, la nuova filiera formativa tecnologica e professionale per la secondaria di secondo grado e l’istruzione formazione professionale (IFP).

Nell’anno scolastico 2024-25, in coincidenza con il periodo di iscrizioni di gennaio, la riforma prevede l’istituzione di una filiera formativa tecnologico professionale. Tra le novità più significative, la sperimentazione quadriennale: istituti tecnici e professionali potranno attivare percorsi abbreviati, mantenendo gli standard di competenze previste. Inoltre, sarà possibile creare accordi tra enti regionali, università e istituti per arricchire l’offerta formativa.

Secondo la Flc Cgil, la riforma sposta l’enfasi dalla scuola al mondo del lavoro, riducendo l’autorevolezza educativa della scuola. L’organizzazione sindacale sottolinea la necessità di puntare di più sull’educazione e sulla formazione continua dei ragazzi, soprattutto in un mondo del lavoro in costante evoluzione.

La riforma solleva anche dubbi sul ruolo dell’INVALSI, che sembra sostituirsi all’esame di Stato. Un altro punto critico è la limitazione alla sperimentazione, visto il basso numero di adesioni a precedenti iniziative. Infine, vi è il rischio di disparità formative tra diverse aree del Paese, legate al tessuto produttivo locale.

La riforma degli istituti tecnici e professionali rappresenta un cambio radicale nel panorama dell’istruzione secondaria. Tuttavia, le preoccupazioni sollevate dalla Flc Cgil evidenziano la necessità di un dibattito più ampio che tenga conto della formazione continua e delle sfide future, come la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale.

05:10 Illustrazione del disegno di legge

A partire dall’anno scolastico e formativo 2024/2025, è stata istituita la filiera formativa tecnologico-professionale, composta dai seguenti percorsi:

  1. I percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione
  2. I percorsi formativi degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy)
  3. I percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP)

All’interno della filiera formativa tecnologico-professionale, sono attivati percorsi quadriennali sperimentali di istruzione secondaria di secondo grado, garantendo il raggiungimento delle competenze previste dal Profilo educativo, culturale e professionale dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado, nonché delle conoscenze e abilità dell’indirizzo di studi corrispondente.

Le regioni e gli Uffici scolastici regionali possono stipulare accordi, anche con la partecipazione degli ITS Academy, delle Università, delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, e altri soggetti pubblici e privati.

Questi accordi possono prevedere la creazione di reti denominate “campus,” che includono soggetti che erogano percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), ITS Academy, istituti che offrono percorsi sperimentali, altre istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, Università, istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, nonché soggetti pubblici e privati. Tali accordi promuovono l’integrazione dell’offerta formativa erogata dai campus.

Le sperimentazioni e gli accordi possono prevedere:

  • L’adeguamento e l’ampliamento dell’offerta formativa, compresi i nuovi percorsi sperimentali, per rispondere alle esigenze specifiche dei territori.
  • La promozione dei passaggi fra percorsi diversi.
  • La quadriennalità del percorso di istruzione secondaria di secondo grado.
  • L’utilizzo di metodi didattici innovativi, l’adozione di metodologie innovative e l’uso delle risorse professionali, logistiche e strumentali disponibili.
  • La stipula di contratti di prestazione d’opera per attività di insegnamento con soggetti del mondo del lavoro e delle professioni.
  • La certificazione delle competenze trasversali e tecniche per favorire l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro.

Le sperimentazioni e gli accordi possono anche prevedere:

  1. L’introduzione dell’apprendimento integrato dei contenuti delle attività formative programmate in lingua straniera veicolare (CLIL).
  2. La promozione di accordi di partenariato per definire modalità di coprogettazione dell’offerta formativa e attuazione dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO).
  3. La valorizzazione delle opere dell’ingegno e dei prodotti oggetto di diritto d’autore e di proprietà industriale realizzati nei percorsi formativi della filiera tecnologico-professionale e il trasferimento tecnologico verso le imprese.

Presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito è stata istituita una struttura tecnica di missione denominata “Struttura tecnica per la promozione della filiera formativa tecnologico-professionale.”

Questa struttura svolge diverse funzioni, tra cui la promozione di sinergie tra la filiera formativa tecnologico-professionale e il settore imprenditoriale, industriale e scientifico-tecnologico, oltre a migliorare e ampliare la progettazione dei percorsi didattici.

La struttura tecnica di missione promuove anche l’orientamento professionale, i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO) e agevola l’accesso al mondo del lavoro.

Ricordiamo che la bozza è soggetta a possibili modifiche durante l’iter legislativo del Disegno di Legge.

Scarica la bozza

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