Riforma istruzione tecnico professionale in 4 anni, Valditara “privilegiamo qualità alla quantità”
In merito alla riforma degli istituti tecnici da poco approvata in Parlamento, il Ministro Valditara è intervenuto alla Festa della Lega Romagna a Cervia, con l’obiettivo, di “sfatare un po’ di pregiudizi”
“Facciamo un percorso di 4 anni – ha detto Valditara – con programmi diversi privilegiando la qualità rispetto alla quantità prendendo spunto da esperienze europee così da consentire a studenti ben preparati di andare a lavorare o proseguire con altri due anni negli Its o iscriversi direttamente all’università e soprattutto colmiamo quel gap che ci divide dagli altri Paesi europei e accorciamo la distanza dalle imprese” permettendo un più rapido “inserimento nel mondo del lavoro”.
“Questi lavori, quelli degli istituti tecnico professionali, – ha concluso – sono richiestissimi. Per questo insisto sulla scuola dei talenti: dobbiamo essere consapevoli dei talenti che hanno i nostri ragazzi e tra questi i talenti tecnico professionali. Dobbiamo guardare con la testa rivolta all’avvenire e non con la testa rivolta all’indietro”.
Ricordiamo, in breve, che la riforma introduce diverse innovazioni significative:
- I “campus” che includono scuole, centri di formazione professionale e ITS Academy.
- Collaborazione con docenti che hanno esperienze nel mondo delle imprese.
- Modello 4+2 che consentirà l’accesso diretto agli ITS Academy
- Flessibilità oraria e riformulazione degli orari tra parte generale e di indirizzo.
- Accordi tra scuole e realtà esterne
- Formazione docenti in azienda
Il Ministero, nel comunicato di presentazione del testo, ha voluto precisare
- Gli organici dei docenti restano invariati, consentendo il potenziamento dello studio delle discipline nel quadriennio.
L’esubero sarà evitato con il ricorso ad attività di personalizzazione del percorso formativo quali ad esempio la programmazione di forme di compresenza dei docenti, il potenziamento dell’utilizzo dei laboratori e lo svolgimento di iniziative alternative alla didattica tradizionale e che coinvolgono i rappresentanti del mondo del lavoro.
Il monte ore relativo al quinto anno (1056 ore) sarà dunque redistribuito nei quattro anni precedenti e sarà considerato come tetto massimo a disposizione per lo svolgimento dell’attività della filiera.