Riforma del voto in condotta: quando sarà applicata? Per i giudizi sintetici alla scuola primaria tempi più brevi. Il punto

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Approvata la riforma del voto in condotta in via definitiva, adesso è tempo di pensare all’attuazione del provvedimento. Facciamo il punto della situazione.

Mentre per il ritorno ai giudizi sintetici nella scuola primaria è sufficiente un’ordinanza ministeriale, l’introduzione delle nuove norme sul voto di condotta richiede necessita di una modifica al regolamento sulla valutazione, cioè il DPR n. 122/2009. L’iter più complesso allunga i tempi di attuazione, rendendo difficile l’applicazione delle nuove disposizioni già a partire dall’anno scolastico in corso.

Le modifiche al regolamento dovranno prevedere:

  • La non ammissione alla classe successiva e all’esame di Stato per voto di condotta inferiore a sei decimi, anche in caso di mancanze disciplinari gravi e reiterate, come previsto dal regolamento d’istituto.
  • Il coinvolgimento degli studenti con voto di condotta inferiore a sei decimi in attività di cittadinanza attiva e solidale.
  • Una maggiore incidenza del voto di condotta nella valutazione complessiva, soprattutto in caso di atti violenti o aggressioni.

Considerando che il voto di condotta è riferito all’intero anno scolastico e che la normativa prevede anche un’eventuale valutazione intermedia (primo quadrimestre), la modifica del regolamento dovrebbe avvenire con congruo anticipo. È improbabile che ciò avvenga entro l’inizio del 2025, rendendo difficile l’applicazione delle nuove norme già a partire dalla valutazione intermedia del primo quadrimestre.

Per quanto riguarda i giudizi sintetici alla primaria, il ritorno a questa modalità di valutazione, già a partire dall’anno scolastico 2024/2025, richiede l’emanazione di un’ordinanza ministeriale. Si auspica che l’ordinanza venga pubblicata entro i primi di gennaio 2025, per consentire alle scuole di adeguarsi in tempo per la valutazione intermedia di febbraio. In caso contrario, l’applicazione dei giudizi sintetici potrebbe slittare all’anno scolastico successivo.

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