Riforma del Latino: non solo reintroduzione alle Medie, sarà rivisto anche alle Superiori

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Indicazioni nazionali, grande dibattito dopo le anticipazioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito che ha deciso di dare notizia di imminenti novità attraverso la stampa generalista. 

La riforma delle Indicazioni Nazionali

Tra le modifiche anticipate del Ministro ricordiamo, tra le altre, la sostituzione della geostoria alle scuole superiori, rimpiazzata da un approccio alla storia più focalizzato e narrativo e che mette al centro la centralità della storia d’Italia e dell’Occidente. Per quanto riguarda la geografia, questa si concentrerà sulla conoscenza del territorio italiano e sul collegamento con temi ambientali. Il Ministro ha anche anticipato la volontà di valorizzare l’educazione artistica e musicale, di migliorare l’insegnamento linguistico soprattutto alla primaria, con il ritorno alla memorizzazione delle poesie.

Torna il latino alle Medie, ma sarà rivisto anche alle Superiori

Tra le scelte che hanno acceso il dibattito c’è il ritorno del latino alle medie. Una materia che non fa più parte dei programmi dal 1978 e che si vorrebbe reintrodurre in forma non obbligatoria.

A dare qualche dettaglio in più sull’argomento, oggi sul Corriere della Sera, è intervenuto Andrea Balbo che fa parte della commissione delle nuove Indicazioni nazionali con il precipuo compito di reintrodurre l’antica lingua.

Il professore, che insegna lingua e letteratura latina all’Università di Torino, svela che la richiesta della reintroduzione ha origine politica, e che sta lavorando su più livelli scolastici, anche sulla revisione delle indicazioni per le superiori.

Sul primo ciclo di istruzione – afferma – c’è stata una proposta specifica da parte del ministro. I singoli istituti possono già far partire dei corsi facoltativi ma sono in diminuzione da tempo. Riteniamo il latino alle medie non come un ritorno indietro – tiene a precisare – ma come un modo per guardare avanti. Abbiamo disegnato una struttura in fortissima collaborazione con materie come storia, italiano. È un idioma che fa parte della cultura del nostro paese”.

Latino lingua silente

Sulla polemica relativa all’idea dell’antico idioma come lingua morta e poco utile, il professore fa notare: “non direi che è morta, è silente. A Torino, ad esempio, sono presenti numerose lapidi. Ricordiamo, infine, come l’italiano sia la forma contemporanea del latino“. E conclude ricordando come parole quali “Costituzione” e “Repubblica” siano di origine latina.

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