Riforma classi di concorso, il piano: accorpamenti, interdisciplinarità e razionalizzazione. Cosa succede per ruoli e supplenze? Le ultime novità
Fra i vari temi importanti di cui si discute in queste ultime settimane del 2023 c’è anche la riforma delle classi di concorso, che prevede alcune novità che potrebbero modificare in parte diversi aspetti della vita scolastica: dai concorsi alle supplenze, fino alla mobilità.
La riforma è prevista dal Pnrr che prevede l’ampliamento e l’interdisciplinarità per quanto riguarda l’insegnamento.
Accorpamenti e razionalizzazione: il piano del Ministero
Infatti, il decreto legge n° 36/2022 stabilisce che la revisione delle classi di concorso deve essere orientata verso una razionalizzazione e un accorpamento, con l’obiettivo di promuovere l’interdisciplinarità e la multidisciplinarità dei profili professionali.
Gli accorpamenti
Gli accorpamenti di alcune classi di concorso presenti sia nella scuola secondaria di I che di II grado, riguarderanno:
- A-01 e A-17: fusione di Arte e Disegno con Storia dell’arte.
- A-12 e A-22: unione delle Discipline letterarie con Italiano, Storia e Geografia.
- A-24 e A-25: integrazione delle Lingue e culture straniere con l’Inglese o seconda lingua comunitaria.
- A-29 e A-30: aggregazione di Musica nei diversi gradi di istruzione secondaria.
- A-48 e A-49: combinazione delle Scienze motorie e sportive.
Inoltre, per A028 vengono abbassati i CFU necessari per l’accesso. Per A061 viene abolita la valutazione dei titoli professionali.
La semplificazione
Per quanto riguarda invece la tabella B (classi di concorso per accedere ad ITP) è stata operata una semplificazione delle classi di concorso e inseriti anche i diplomi di nuovo ordinamento.
Per la classe di concorso A12 sono sono stati ripristinati gli esami di filologia, didattica e grammatica latina.
Per conversazione in lingua straniera è stata riconosciuta la validità di diplomi ottenuti sia in scuole straniere che in Italia, rispettando gli ordinamenti dei Paesi di riferimento. Inoltre, è stato deciso che ogni titolo rilasciato da atenei sia considerato valido ai fini del reclutamento.
Per la A023 l’obiettivo è quello di riconoscere il titolo rilasciato da qualunque Ateneo.
Inoltre, viene introdotta una modalità di integrazione del proprio curricolo per chi possiede una laurea o un diploma accademico, richiedendo l’integrazione di studi aggiuntivi per l’accesso alle classi di concorso.
Il testo cambia: le ultime novità
Fin qui abbiamo parlato del testo che il Ministero ha presentato ai sindacati in un primo incontro, in cui tutte le sigle hanno sollevato diversi dubbi e criticità, senza contare la critica rivolta al Ministero, di non aver interpellato le sigle già in prima battuta.
Nel corso del secondo incontro fra amministrazione e sindacati, però, il testo ha presentato alcune modifiche richieste proprio dalle organizzazioni.
La prima importante modifica accolta dal dicastero di Viale Trastevere, riguarda quella di mantenere la distinzione per gradi dei ruoli delle classi accorpate (tra cui A-1/A-17) A-12/A-22, A-29-A-30, A-48/A-49) nelle procedure di reclutamento a tempo indeterminato e nell’assegnazione delle supplenze.
In tal modo, come spiegato in precedenza, saranno evitate le difficoltà di gestione delle operazioni di nomina che sarebbero inevitabilmente conseguite senza questa specifica previsione.
L’altra novità rispetto all’accorpamento delle classi di concorso, riguarda il fatto che il decreto ministeriale rimanderà alla contrattazione collettiva le modalità di gestione dei soprannumerari, ma è stata adesso aggiunta la garanzia che in caso di utilizzo in un grado inferiore si manterrà il diritto alla retribuzione spettante in quello di precedente titolarità.
Aggiunta inoltre la laurea specialistica 54/S in pianificazione urbanistica ambientale per l’accesso alle classi A-01 (che con il nuovo decreto comprenderà anche la A-17), A-37 e A-54.
Il nuovo testo prevede anche novità per quanto riguarda la Laurea a ciclo unico in Scienze della formazione primaria (LM-85 bis) che darà accesso anche alla classe A-23 se accompagnata dalla specifica abilitazione per Italiano L-2 e da tre anni di insegnamento nei percorsi di alfabetizzazione per adulti stranieri.
Infine, previste integrazioni sulla validità della laurea in Conservazione dei Beni Culturali oltre al punto fermo chiarito dall’amministrazione, ovvero che solo la classe A-29 (Musica II grado) sia ad esaurimento e non la A-30 che le riunirà entrambe.
Ma la partita è appena iniziata. Il Ministero dovrà valutare se accogliere ulteriori modifiche sottoposte dalle organizzazioni sindacali oppure no.