Riforma 4+2, Valditara: “Sarebbe stato un crimine verso i nostri ragazzi non intervenire. Così ci sarà occupazione più rapida e soddisfacente”

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Nel corso del suo intervento a ‘Radio Libertà’, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha toccato anche il tema della riforma del 4+2 della filiera tecnologica-professionale.

Ricadute per il mondo del lavoro

Valditara ha esordito dicendo che “ci sono giovani che hanno un’intelligenza pratica, che hanno una capacità creativa nel campo della tecnica, capacità che devono essere valorizzate e quando penso che nel 2027 il 47%  dei posti di lavoro non sarà disponibile perché il nostro sistema scolastico non offre specializzazioni tecnico-professionali che sono richiestissime dalle nostre imprese, io penso che noi commettiamo un crimine o commetteremmo un crimine se non intervenissimo“.

Il Ministro dunque ritiene che la riforma del 4+2 dell’istruzione tecnico-professionale consente di rendere “sempre più moderna la formazione tecnica e professionale in coerenza con le necessità del mondo produttivo e del mondo del lavoro, per garantire occupazione rapida e soddisfacente ai nostri giovani, per garantire una formazione che possa realizzare le loro abilità”.

Personalizzazione e orientamento

Il tutto – osserva Valditara – si coniuga anche con la personalizzazione della formazione e con il docente tutor, perché la scuola deve individuare quei talenti che stanno in ogni giovane, che per fortuna sono diversi dall’uno all’altro. E poi l’orientamento perché è giusto che la scuola suggerisca alle famiglie quali scelte sono più opportune per realizzare quei talenti che il loro giovane il loro figlio possiede“.

Forte internazionalizzazione

Per il capo del MIM dunque importante investire sull’istituzione tecnico-professionale, “far si che ci siano programmi di qualità e che ci sia anche una forte internazionalizzazione, persino aprire alla ricerca all’interno di questi istituti tecnico-professionali e soprattutto poi creare questa filiera con l’ITS, l’istituzione tecnologica superiore, che è la grande novità rispetto ai migliori sistemi tecnico-professionali europei. Penso a quello tedesco o a quello svizzero, che non hanno la logica della filiera e questa è la vera novità”.

Il Ministro infine ha ricordato che che “il 12 e il 13 di febbraio andrò a incontrare il ministro egiziano proprio per esportare il nostro modello di scuola, per esportare le migliori esperienze didattiche e formative del nostro sistema Italia all’interno del piano Mattei“.

La riforma del 4+2

La riforma della filiera tecnologico-professionale è stata pubblicata in via definitiva in Gazzetta Ufficiale lo scorso agosto.

Fra i punti salienti della riforma voluta fortemente dal Ministro, spicca l’introduzione del “campus”, ovvero la creazione di una comunità educativa che riunisce scuole, centri di formazione professionale e ITS Academy, mettendo al centro dell’attenzione lo studente. L’iniziativa prevede l’inserimento temporaneo di docenti esterni provenienti dal mondo imprenditoriale per fornire un maggiore supporto all’apprendimento di competenze tecniche degli studenti.

Gli studenti che seguono i percorsi quadriennali avranno dunque la possibilità di accedere ai corsi offerti dagli ITS Academy e di sostenere l’esame di Stato presso l’istituto professionale di riferimento, configurando così un modello formativo 4+2.

Altro punto da sottolineare è la promozione della mobilità tra diversi percorsi educativi e la certificazione delle competenze acquisite.

La riforma prevede anche la stipula di accordi di partenariato per potenziare i progetti di PCTO e i contratti di apprendistato, valorizzando i progetti creativi e le invenzioni soggette a diritti d’autore e proprietà industriale, sviluppati nei percorsi tecnici e professionali.

Da segnalare inoltre che i sistemi di formazione regionali possono partecipare alla sperimentazione, che sarà validata dall’Invalsi per garantire una formazione equiparabile a quella statale.

Infine, molto interessante anche il fatto che l’opportunità prevista dalla riforma amplia le opzioni per gli studenti, permettendo loro di iscriversi non solo agli ITS, ma anche all’università.

 

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