Rientro in classe, i genitori: “Chiusura scuole in intere regioni e città rappresentano il fallimento del Paese. Si punti all’autonomia scolastica”

“Come associazione di genitori prendiamo atto che le chiusure delle scuole in intere regioni e città segnano purtroppo una sconfitta per tutto il paese. La conseguenza di mancate scelte strutturali ha reso impraticabile lo sdoppiamento delle classi e altre soluzioni per garantire il distanziamento anti contagio, ma è gravissimo scaricare ancora oggi su famiglie e studenti il peso di quanto non fatto”.
Si tratta del commento amaro di Chiara Iannarelli, presidente di Articolo26, associazione di genitori.
“Pur in uno scenario di diffusione elevata del virus, il terzo anno di pandemia e le funzioni prolungate dello stato di emergenza assunti dal Governo erano stati visti dalle famiglie come garanzia di una ripartenza in presenza. La scuola è un servizio essenziale per la società e i danni della Dad per i giovani sono continuamente denunciati dagli specialisti dell’educazione e della salute mentale, soprattutto per le fasce più disagiate e per il sud“, prosegue Iannarelli che aggiunge: “Ad oggi come genitori riteniamo che l’ indicazione di non chiudere le scuole andrebbe perseguita con tutti i mezzi in una reale unità nazionale, rafforzando gli organici, i sistemi di tracciamento e di ventilazione e i trasporti“.
“Oggi più che mai si potrebbe puntare sull’ autonomia delle singole scuole dove tutte le componenti scolastiche – dirigenti, docenti e genitori insieme nei consigli d’ istituto – potrebbero trovare soluzioni condivise e rispettose delle specifiche situazioni territoriali e sociali delle diverse zone, e in accordo con le Aziende Sanitarieevitare almeno chiusure indiscriminate fin da subito;circoscrivendo e non generalizzando la Dad che non può diventareper il futurodella nostra scuola una soluzione a priori e normalizzata”, conclude articolo26.