Rientro in classe, nuove regole quarantena: elementari in classe con un caso COVID, superiori DAD per i non vaccinati. Educazione motoria all’aperto. BOZZA

Il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il decreto con le nuove misure contro la pandemia. Per la scuola, prevista la Dad alle medie e alle superiori se in classe ci sono almeno tre casi positivi. Alle elementari si va in Dad con due casi.
Nella scuola dell’infanzia (gli alunni non sono vaccinati, mentre lo è il personale scolastico) basterà un solo positivo per portare tutto il gruppo classe in quarantena per dieci giorni.
Nella scuola primaria in presenza di un caso di positività nella classe, si applica alla medesima classe la sorveglianza con test antigenico rapido o molecolare da svolgersi al momento di presa di conoscenza del caso di positività e da ripetersi dopo cinque giorni; in presenza di almeno due positivi nella classe, si applica alla medesima classe la didattica digitale integrata per la durata di dieci giorni.
Nella scuola media e nella scuola superiore tutti in Dad per 10 giorni se ci sono tre positivi nella stessa classe (non quattro, come scritto in bozza). Con un positivo è invece prevista l’auto-sorveglianza per tutta la classe e l’uso delle mascherine FFP2 per la didattica in presenza.
Con due positivi scatta una distinzione: per chi ha fatto 2 dosi di vaccino o è guarito da più di 120 giorni e non ha avuto la dose di richiamo si applica la Dad per 10 giorni, mentre gli altri proseguono in classe in auto-sorveglianza.
Confronto Regioni-Governo
Confronto serrato durante l’incontro tra Regioni e Governo. I governatori chiedono di abbassare, per le superiori, a 3 contagi in classe la soglia che farebbe scattare la Dad. Il numero indicato dal Governo sarebbe 4.
Tra le richieste, i presidenti di Regione ribadiscono la necessità che il Cts si esprima sulla data di ripresa delle scuole.
Tra le proteste più accese dei governatori, la questione sulle difficoltà legate al sistema di tracciamento: diversi governatori hanno discusso sull’utilità o meno dei tamponi agli asintomatici, che – dicono – sottraggono risorse umane per le vaccinazioni e attività ordinaria.
Secondo quanto si apprende, le Regioni hanno sottoposto al CTS una proposta che punta a rivedere la sorveglianza nelle scuole relativamente al contenimento dei contagi da COVID.
La proposta boccia la possibilità di una discriminatoria differenziazione dei casi di studenti non vaccinati, prevedendo la didattica a distanza. E si aggiunge un tassello, che è quello di istituire un’azione di auto-sorveglianza da parte di tutte le famiglie.
Per quanto riguarda le quarantene, le Regioni chiedono che nelle scuole dell’infanzia con un solo caso di positività scatti per tutta la classe per dieci giorni, con tampone di uscita.
Per le scuole primarie e secondaria di primo grado, viene richiesto che i ragazzi rimangono in classe anche con un caso di contagio ma le famiglie devono attuare un’azione di auto-sorveglianza e devono evitare la partecipazione ad attività extrascolastiche, mentre in caso di ulteriori contagi scattano la quarantena per sette giorni e la Dad.
Infine, per le scuole secondarie di secondo grado le lezioni in presenza si dovrebbero poter svolgere fino a un massimo di 3 contagi, ma con l’indicazione di indossare mascherine ffp2 e di attuare l’auto-sorveglianza. Con tre contagi parte la quarantena con l’obbligo di tampone per il rientro a scuola dopo 7 giorni per tutti tranne per i ragazzi che hanno completato il ciclo vaccinale primario o sono guariti dal Covid-19 da meno di 120 giorni, per i quali il test è necessario solo nel caso comparissero sintomi della malattia.
Educazione motoria
Da parte del Governo ci sarebbe, invece, la raccomandazione per contenere i contagi di evitare le lezioni di educazione fisica al chiuso, verificare con attenzione il rispetto delle misure previste per le mense scolastiche, promuovere l’utilizzo delle mascherine ffp2 all’interno degli ambienti scolastici e garantire l’aerazione delle aule.