Rientro a settembre, scuole cattoliche mettono a disposizione aule per studenti statale

Agidae – Padre Franco Ciccimarra, Presidente dell’Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica ha diffuso la richiesta di aule scolastiche tra le scuole appartenenti all’AGIDAE tramite un comunicato ufficiale sul sito www.agidae.it. “AVVIO ANNO SCOLASTICO 2020-2021 disponibilità aule didattiche. Il MINISTERO DELL’ISTRUZIONE a causa di una carenza di aule didattiche per la scuola statale dovuta al distanziamento imposto dalla normativa COVID19 ha chiesto all’ AGIDAE una collaborazione per il reperimento di aule e spazi didattici per l’avvio del prossimo anno scolastico.
I gestori che fossero interessati a questa iniziativa e disposti a rendere disponibili spazi e aule didattiche non utilizzati possono compilare il modulo esistente sul nostro sito i cui dati saranno trasmessi al MI per gli adempimenti necessari.
Si tratta di un evento che rafforza le sinergie all’interno del Sistema Nazionale dell’Istruzione per un servizio reso all’intera comunità del Paese. “
Gli studenti in eccesso della scuola statale sono benvenuti, noi abbiamo avuto una graduale diminuzione delle iscrizioni alle paritarie quindi gli spazi ci sono. Possiamo ospitare i ragazzi per un periodo determinato dal MI ma anche per un anno scolastico, nei nostri Istituti. Non tutti gli Istituti hanno disponibilità di spazio; a Roma c’è un aumento di richiesta invece altri Istituti hanno problemi per via del personale religioso che sta diminuendo e per la decisione delle famiglie di non pagare le rette in quanto si trovano in difficoltà economica. La maggior parte delle suore e dei religiosi sono anziani e non c’è nessuna offerta per un ricambio. I religiosi lavorano senza compensi, mentre il laico dipendente ha dei costi, sui cc. 25 mila euro annui per ogni professore laico. Sono stipendi più bassi rispetto ai professori che sono inseriti nel sistema scolastico statale.
L’accoglienza degli alunni dalle statali nelle paritarie potrebbe riaprire una speranza con i finanziamenti pubblici per la sopravvivenza di queste scuole.
Lo Stato in questo difficile periodo ha fatto bene e tanto: per la prima volta è stata attuata la cassa integrazione in deroga e il fondo di solidarietà per i nostri dipendenti. Poi sono arrivati 300 milioni con il Decreto Rilancio.