Rientro a settembre, dalle competenze digitali di base all’intelligenza artificiale. Sarà una scuola nuova
Cristina Pozzi, amministratore delegato e co-fondatore di Impactscool, membro della task force con a capo Patrizio Bianchi, parla all’Adnkronos della “scuola nuova”.
“Settembre è alle porte ma la scuola del futuro si può fare già da domani, che non vuol dire che sarà realizzata ma che qualunque cosa scelgo oggi, andrà in quella direzione“, spiega Pozzi.
“Siamo a buon punto, lavoriamo velocemente ma non in fretta. Parlo per la no-profit che rappresento e non per il Comitato nel quale sono stata chiamata a dare il mio contributo – precisa l’ad di Impactscool, nata nel 2016 con l’obiettivo di portare innovazione in termini di contenuti e metodi nel mondo educazione in Italia ed all’estero – Il nostro goal – prosegue – è fornire un metodo attraverso cui dare modo a ragazzi tra i 14 e i 24 anni e insegnanti di leggere e scrivere il futuro. In due parole il futures literacies“.
“Puntiamo ad introdurre competenze digitali di base ma anche avanzate: dall’intelligenza artificiale alla robotica, dalla realtà virtuale aumentata ai quantum computer, che coniughino tecnologia e scienze umanistiche in progetti interdisciplinari di gruppo. Guidati da competenze di ‘futures literacies’, in contesti progettuali, per gruppi di interesse e non solo di età ed attraverso un’educazione al group thinking che insegna a discostarsi dall’opinione preponderante nell’ottica di una educazione ad una cittadinanza globale“, continua l’esperta.
Fantascienza? Chiede Adnkronos. “No, realtà – risponde -. La scuola del futuro è liberamente partecipativa, aperta e situata a livello locale nel
proprio contesto, ma anche in quello planetario. In un termine è ‘glocal’ l’unica forma di globalizzazione che può funzionare”.
Scuola del futuro in distanza o in presenza? “Scuola interconnessa-connessa. Qualunque sia la distanza fisica staremo insieme – spiega Pozzi – Gli strumenti digitali amplificano e massimizzano la capacità di collaborare. Credo nel mix tra le due cose: off line e on line. E la Dad potrebbe spingerci a velocizzare l’introduzione di giochi e metodi che accelerano l’apprendimento (anche in presenza), nonché l’attenzione dei ragazzi, la motivazione e l’interesse“.
Prove tecniche quindi già dal 22 giugno: “Abbiamo la summer school in digitale. Tre settimane modulari, 4 ore al giorno perché sarà solo on line, in un mix tra lezione frontale con esperto, quiz, giochi e attività“.