Rientro a scuola, via libera a linee guida. Si torna il 14, ufficiale. Azzolina “risultato importante”. Campania boccia

Regioni ed Enti Locali hanno dato il via libera alle nuove linee guida per il rientro a scuola da settembre. La conferenza Stato-Regioni sul tema scuola si è appena conclusa.
Data
Le lezioni inizieranno ufficialmente il 14 settembre. L’accordo è stato raggiunto. Già dal primo si tornerà a scuola per il recupero degli apprendimenti.
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Linee guida, novità
Nella bozza è stato inserito un riferimento al distanziamento fisico: “Il distanziamento fisico, inteso come un metro fra le rime buccali degli alunni, rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione”. La raccomandazione deriva dal Cts.
Verranno istituite “Conferenze dei servizi, su iniziativa dell’Ente Locale competente, con il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, finalizzate ad analizzare le criticità delle istituzioni scolastiche che insistono sul territorio di riferimento delle conferenze”
“Lo scopo – scrive Ansa – sarà quello di raccogliere le istanze provenienti dalle scuole con particolare riferimento a spazi, arredi, edilizia al fine di individuare modalità, interventi e soluzioni che tengano conto delle risorse disponibili sul territorio in risposta ai bisogni espressi“.
L’uso della mascherina in aula verrà rivalutato ad agosto e probabilmente abolito per le classi primarie.
La didattica mista, a distanza e in presenza, potrà essere adottata soltanto nel caso in cui non fosse possibile altra soluzione.
Potranno inoltre essere effettuati test a campione su docenti, Ata e studenti.
C’è poi un “cruscotto” che raccoglie la misura in metri quadrati delle aule delle nostre scuole. Così come spiegato dalla viceministra Anna Ascani, soddisfatta per il raggiungimento dell’accordo: “Attraverso questo strumento – che consente di inserire il distanziamento e il numero degli iscritti come parametri – riusciamo a verificare con immediatezza quali e quante sono le situazioni che presentano criticità dal punto di vista degli spazi disponibili. Il confronto tra gli Enti proprietari degli edifici e i dirigenti scolastici consente poi di intervenire laddove servano modifiche agli arredi (es. passare dal banco doppio al banco singolo) o alle strutture (es. sostituire una finestra che si apre verso l’interno con una a scorrimento per risparmiare spazio) o di individuare, in caso di necessità, altri spazi per lo svolgimento della didattica. Abbiamo inserito nel “cruscotto” un primo elenco di edifici scolastici dismessi, ma utilizzabili“, ha aggiunto.
Azzolina: risultato importante
“Lavoro complesso ma realizzato tutti insieme. Fatta buona politica per il bene della scuola. Risultato importante“, ha detto Azzolina rimarcando la necessità del miliardo in più chiesto ieri al Cdm.
Bonaccini: tre questioni
Il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, alla fine dei lavori, ha ringraziato la ministra.
“Ora il testo è notevolmente migliorato grazie proprio al contributo e al pragmatismo degli assessori all’istruzione delle Regioni che fino all’ultimo hanno avuto una interlocuzione costante con il ministero – ha affermato Bonaccini-. Quella di oggi rappresenta un’ulteriore risposta ai detrattori della concertazione istituzionale“.
Il governatore dell’Emilia Romagna ha sottolineato tre punti in particolare: “Abbiamo ribadito tre questioni politiche fondamentali. Prima di tutto servono risorse adeguate per realizzare le soluzioni organizzative e didattiche previste dal Piano e per questo occorre incrementare il fondo previsto di almeno un miliardo di euro, su cui peraltro abbiano avuto precise rassicurazioni dal Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Occorre poi un aumento netto di organico docente e Ata. Occorre prevedere infatti un adeguato incremento finalizzato a garantire il recupero dei tagli operati sui posti comuni dei docenti sull’organico 2020-2021, per riportarli ai livelli dell’anno scolastico in corso, preservando l’organico già autorizzato, nonché un aumento temporaneo dei contingenti, per realizzare un rafforzamento di ‘organico per l’emergenza’, che permetta di affrontare al meglio il delicato anno scolastico alle porte. Terza questione: bisogna attivare urgentemente – conclude Bonaccini – un tavolo di confronto Governo-Regioni, sulla questione dei trasporti, sia da un punto di vista economico che di organizzazione del servizio”
Il no di De Luca
“Non daremo l’intesa, non diremo che siamo d’accordo con le misure che saranno prese“. Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in merito alla conferenza Stato-Regioni sulla scuola. “La nostra critica ferma al ministro dell’Istruzione per la quale i problemi della scuola sono diventati marginali rispetto alla politica politicante“, ha detto il governatore.
“Non daremo l’intesa perché consideriamo irresponsabile il voto il 20 settembre e non è stato definito l’organico dei docenti“, ha aggiunto. Il governatore non ha quindi firmato l’intesa.
Boccia e Speranza soddisfatti
Soddisfazione dal ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia e dal ministro della salute Roberto Speranza. “Anche in questa occasione – ha spiegato Boccia – la leale e forte collaborazione fra governo, Regioni ed enti locali ha dato un risultato positivo, come accaduto per altri nevralgici settori (commercio, trasporto pubblico locale, servizi alla persona e industria). L’intenso lavoro di questi giorni permette di restituire fiducia al mondo della scuola: insegnanti, studenti, famiglie, personale Ata, possono guardare all’inizio del prossimo anno scolastico confidando in una riapertura ordinata e sicura dal punto di vista sanitario“.
“È essenziale investire nuove ingenti risorse per garantire la riapertura di tutte le scuole nella massima sicurezza“, ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza.
Risorse e personale
“Le scuole hanno già nelle loro casse 331 milioni per organizzare la ripresa – ha spiegato Ascani su Facebook -. Per quel che riguarda gli Enti Locali abbiamo pubblicato l’avviso per l’assegnazione dei primi 330 milioni e siamo pronti ad autorizzare gli interventi che potranno essere eseguiti con estrema rapidità grazie ai poteri commissariali assegnati a Sindaci, Presidenti di Provincia e Sindaci di Città Metropolitana nell’ultimo decreto scuola. Gli interventi straordinari necessari per risolvere le criticità avranno l’adeguata copertura finanziaria. Sempre sul tema risorse, qualche giorno fa ho partecipato per il Ministero alla Conferenza che ha approvato il riparto di 264 milioni tra le Regioni per il sostegno al sistema integrato di educazione e istruzione. Nel documento licenziato oggi vi sono alcune linee metodologiche utili alla ripartenza, ma anche in questo caso è importante che tutte le istituzioni vengano sostenute e accompagnate affinché a settembre nessuno debba rinunciare a quello che è a tutti gli effetti il primo step del percorso educativo di un bambino e, dunque, un diritto, prima ancora che un sostegno alle famiglie.
Per quanto riguarda il personale, il Decreto Rilancio ha già previsto per il Ministero dell’Istruzione 1 miliardo a cavallo tra il 2020 e il 2021 utilizzabile anche per le esigenze legate all’organico. Gli Uffici Scolastici Regionali, raccordandosi coi dirigenti scolastici e con gli Enti Locali, segnaleranno all’Amministrazione Centrale le criticità più rilevanti e si interverrà per risolverle, anche coinvolgendo le Organizzazioni Sindacali in un tavolo nazionale che si occuperà, tra gli altri aspetti, di disporre insieme alla Protezione Civile il protocollo sulla sicurezza, da calare poi a livello territoriale come avvenuto per gli Esami di Stato. Inoltre, come ha chiesto questa mattina il Segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, grazie al lavoro che abbiamo fatto in queste ore con la Ministra Azzolina, le Regioni e gli Enti Locali, non mancherà nessuna risorsa necessaria a garantire risposte alle esigenze delle scuole e dei territori“.
La viceministra, quanto al dibattito che si è aperto sull’autonomia in questi giorni, ha affermato: “Credo che le preoccupazioni dei Dirigenti Scolastici siano comprensibili, così come è più che corretta la loro richiesta di avere strumenti commisurati alle responsabilità che vengono loro affidate. Strumenti che non mancheranno.
Nessuno sarà lasciato solo. Vale per i dirigenti, per i docenti e per tutto il personale scolastico, per gli Enti Locali, per le Regioni”.