Rientro a scuola, protestano i docenti fuori sede: “Noi siamo più esposti al contagio. Misure del Governo inconcludenti”
Il Coordinamento Nazionale Docenti Immobilizzati boccia il nuovo decreto anti covid e le nuove disposizioni per la scuola. Ecco il comunicato stampa ufficiale.
Alla luce della situazione epidemiologica attuale che vede un aumento esponenziale di contagi e la previsione di un ulteriore evoluzione per effetto del picco di diffusione del virus che si verificherà nelle prossime settimane.
Non sottovalutando la condizione del personale scolastico fuori sede esposto ad una maggiore probabilità di contagio se non anche esser esso stesso motivo di diffusione a causa delle ampie tratte chilometriche anche tra regioni diverse per raggiungere la sede di lavoro.
Dato la molteplicità di indicazioni differenti per le odierne quarantene e l’impossibilità di poter addurre soluzioni certe per l’incolumità del personale scolastico.
Tenuto conto che parte del personale fuori sede è stato già provato da quarantene a ridosso delle festività natalizie che ne ha posticipato il rientro nelle proprie province di residenza, creando confusione e disagi economici ed affettivi con distacchi forzati di numerosi nuclei familiari tra regioni diverse.
Il coordinamento dei docenti fuori sede, ossia il Coordinamento Nazionale Docenti Immobilizzati (CNDI), che vede riunite sotto questa sigla più associazioni costituite giuridicamente sul suolo italiano con l’obiettivo comune di farsi portavoce delle istanze dei docenti assunti fuori la propria provincia di residenza, ritiene inconcludente la soluzione assunta dal Decreto del Consiglio dei Ministri, il 5 gennaio scorso, che obbliga all’uso della mascherina FFP2 nelle classi dove si verifichi anche un solo caso di alunno positivo con la prosecuzione delle attività in presenza con l’auto-sorveglianza in spazi ridotti, con classi sovraffollate e prive di un ottimale sistema di areazione.
Il Coordinamento Nazionale Docenti Immobilizzati mostra solidarietà alla proposta del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nella richiesta di buon senso di posticipare momentaneamente le attività didattiche in presenza avvalendosi della Didattica a Distanza e considerata la condizione di docente fuori sede che obbliga a spostamenti tra regioni differenti migliaia di persone facente parte del personale scolastico, venga presa in considerazione la stessa eventualità dai Governatori delle regioni settentrionali riducendo rischi e disagi, ormai noti, durante il picco epidemiologico del mese di gennaio.