Rientro a scuola, proposte Ancodis: locali aggiuntivi, nuove assunzioni personale
Ancodis – La riflessione che proponiamo, frutto di un’ampia consultazione delle nostre strutture periferiche, intende fornire alla Commissione e al Governo alcune puntuali indicazioni per affrontare la questione della riapertura delle scuole nel prossimo anno scolastico.
Lo scenario che si prospetta per settembre non è per niente incoraggiante, in quanto occorrerà implementare tutte le misure di sicurezza necessarie a prevenire nuovi focolai di COVID19: distanziamento sociale, funzionamento a piccoli gruppi, entrate e uscite scaglionate, utilizzo dei dispositivi di sicurezza, misurazione della temperatura, sanificazione e pulizie straordinarie degli ambienti.
Si tratta di un obiettivo molto ambizioso, ma perseguibile a condizione che la Scuola non sia lasciata sola e che le Istituzioni agiscano con la tempestività e la concretezza che lo stato di emergenza nazionale richiede.
Riteniamo che le attività didattiche in presenza possano riprendere regolarmente e nel rispetto dei protocolli di sicurezza a condizione che:
⋅ si possa disporre di un numero aggiuntivo di locali scolastici tale da consentire il distanziamento sociale;
⋅ vengano definiti specifici protocolli sanitari per le varie situazioni scolastiche;
⋅ si proceda a nuove assunzioni di personale per garantire il funzionamento delle scuole nelle mutate condizioni
Interventi di competenza degli Enti locali
⋅ rilevazione sul territorio di competenza del numero e dello stato di consistenza dei locali scolastici disponibili e di altri stabili (pubblici o privati) che abbiano locali utilizzabili per la didattica;
⋅ insediamento di tavoli di lavoro interistituzionali per lo studio di fattibilità di miglioramenti edilizi o di adattamento a scopo didattico di locali con diversa destinazione d’uso;
⋅ realizzazione dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari a recuperare il maggior numero possibile di aule, nonché ad adeguare locali e spazi alle differenziate esigenze delle diverse fasce d’età e degli alunni con disabilità;
⋅ ricerca di eventuali soluzioni alternative temporanee (prefabbricati, tensostrutture, ecc…) da ubicare negli spazi attigui alle scuole;
⋅ appalto a ditte specializzate del servizio di sanificazione periodica dei locali scolastici;
⋅ acquisto di arredi nel numero necessario a garantire il rispetto delle norme di distanziamento sociale;
⋅ organizzazione dei servizi di vigilanza all’ingresso e all’uscita della scuola;
⋅ individuazione di un numero adeguato di assistenti alla comunicazione e alla persona per l’accudimento non soltanto degli alunni con disabilità grave e/o con problemi di autoregolazione comportamentale, ma anche degli alunni più piccoli;
Interventi di competenza del Ministero della Salute
⋅ definizione di protocolli sanitari per gli alunni, il personale della scuola, i genitori, i c.d. lavoratori fragili, il personale delle ditte esterne appaltatrici di servizi, diversificati per grado e tipologia di scuola;
⋅ definizione di linee guida chiare e specifiche da osservare:
– in caso di accertamento di stati febbrili del personale e/o degli alunni in orario scolastico;
– in caso di notizia di contagio del personale e/o degli alunni;
– nel rapporto educativo con gli alunni con disabilità, o con altre problematiche di comportamento (anche non certificate), per i quali risulti difficile adeguarsi alle restrizioni e alle misure di sicurezza generali;
– nell’organizzazione degli alloggi all’interno dei Convitti e degli Educandati;
– nei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti e nelle Sezioni carcerarie;
– in materia di pulizia e igienizzazione dei locali scolastici;
⋅ istituzione di presidi sanitari presso le scuole;
⋅ somministrazione di tamponi o test sierologici/rapidi al personale scolastico, a partire dai soggetti ritenuti più a rischio secondo le Linee guida INAIL;
⋅ insediamento di tavoli di coordinamento interistituzionale sui territori.
Interventi di competenza del Ministero dell’Istruzione
⋅ copertura dei posti vacanti di dirigente scolastico, attingendo dalle graduatorie dei vincitori e degli idonei dell’ultimo concorso;
⋅ rimodulazione degli organici dei docenti curricolari e di sostegno, prevedendo non solo la copertura dei posti vacanti, ma anche una dotazione aggiuntiva da assegnare a ciascuna istituzione scolastica per organizzare la didattica per gruppi di alunni;
⋅ rimodulazione degli organici dei collaboratori scolastici in numero sufficiente a garantire – oltre alla copertura dei posti vacanti – anche una dotazione aggiuntiva indispensabile per il mantenimento delle condizioni di igiene e sicurezza dei locali scolastici;
⋅ incremento dell’organico degli educatori dei Convitti e degli Educandati, per garantire la gestione del tempo pieno e lo svolgimento delle attività di supporto;
⋅ assegnazione a tutte le istituzioni del primo ciclo di un assistente tecnico;
⋅ concertazione con le OO.SS. sulle nuove condizioni di lavoro del personale della scuola (turnazioni, flessibilità degli orari, modalità di insegnamento in presenza/a distanza) anche al fine di un adeguato riconoscimento economico.
Interventi di competenza del Governo
⋅ erogazione agli EE.LL. dei finanziamenti necessari alla realizzazione degli interventi;
⋅ misure di semplificazione burocratica per consentire entro l’inizio di settembre l’esecuzione dei lavori di manutenzione e di adeguamento degli edifici e dei locali che dovranno ospitare le attività didattiche;
⋅ revisione delle responsabilità in materia di sicurezza in capo ai dirigenti scolastici, con l’attribuzione di un ruolo preponderante e specifico agli enti proprietari;
⋅ esplicitazione all’interno di un provvedimento legislativo sulla non sussistenza di responsabilità in capo a dirigenti scolastici e docenti per eventuali contagi del personale e degli alunni, una volta applicati i protocolli sanitari;
⋅ individuazione dell’ente responsabile e delle relative risorse per l’acquisto di attrezzature e materiali necessari al mantenimento della sicurezza nelle scuole.
In esito alla realizzazione del piano di interventi sopra declinato si può ipotizzare che all’inizio di settembre, le istituzioni scolastiche possano riaprire con modalità differenziate:
– per classi intere (nelle situazioni territoriali che lo consentiranno, anche a seguito degli interventi che andranno a realizzare gli EE.LL. nei prossimi mesi);
– per gruppi di alunni (in tutte le istituzioni in cui per carenza di locali o di personale non sia possibile garantire il distanziamento di sicurezza).
Le modalità di funzionamento dovrebbero essere lasciate alle determinazioni delle singole istituzioni scolastiche autonome che, in base alle differenti necessità e soprattutto in funzione dell’età degli alunni, potrebbero valutare di organizzare turnazioni per classi o gruppi di alunni:
– tra mattino / pomeriggio a scuola
– tra attività in presenza / a distanza
– tra scuola / spazi educativi esterni
L’attività nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie dovrebbe essere espletata in presenza: i bambini hanno bisogni educativi complessi e fondamentali, che necessitano di una cura costante e specifica, tenuto conto anche delle difficoltà e dei disagi emotivi che hanno vissuto e vivono in famiglia.
La didattica “mista” non è proponibile per gli alunni della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e delle classi prime della secondaria.
Occorre potenziare con ulteriori finanziamenti la didattica a distanza, riservandola in particolare alle scuole secondarie di I e di II grado.
Bisognerebbe regolamentare la DaD, magari definendo l’orario delle attività in modalità sincrona e asincrona e le modalità di attestazione delle attività svolte in modalità asincrona.
Andrebbe affrontata la questione che è stata recentemente sollevata dal Garante della Privacy a proposito del rischio di lesioni della privacy nell’utilizzo da parte delle scuole di piattaforme sincrone.
La didattica a distanza, con tutte le limitazioni che la connotano, si sta dimostrando in ogni caso un modello interessante per lavorare sulle competenze degli studenti della secondaria, quelle che abbiamo l’obbligo di certificare e che invece vengono ancora considerate ai margini del percorso
formativo.
L’azione didattica svolta in questi mesi di lockdown ha fatto emergere la necessità di rendere più fruibili e più essenziali i PTOF e di adeguare i curricoli di studio operando scelte di riduzione contenutistica, pur mantenendo il rigore epistemologico.
Siamo sempre più convinti che occorra porre attenzione ai saperi essenziali, ai nuclei fondanti delle discipline, al “curricolo breve”, alla “didattica lenta”.