Rientro a scuola, oggi linee guida Veneto: no mascherina durante lezioni, 2 metri da docente

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“Oggi divulgheremo le linee guida relative alle scuole, che sono fondamentalmente quelle della Conferenza delle Regioni, che sembrano accettate in buona parte dal Ministero della Pubblica Istruzione, anche se, a oggi, non abbiamo avuto conferma della validazione”.

Lo ha annunciato il presidente del Veneto Luca Zaia. “Lo facciamo – ha proseguito – perché riteniamo che sia corretto rendere edotta la comunità sul lavoro svolto, che ha visto il Veneto capofila”. Tra le misure, i varchi all’inizio delle scuole, l’obbligo di indossare la mascherina fino all’arrivo al banco e non durante le lezioni, 2 metri quadri di spazio vitale tra i banchi come distanziamento (“cosa che apre lo scenario sul tema della dimensione delle aule”); la distanza dall’insegnante sarà invece di almeno 2 metri. “Sulla ricreazione – ha chiarito – una delle alternative è farla, per quanto possibile, in loco, per evitare assembramenti”.

“I colleghi presidenti – ha aggiunto Zaia – condividono la mia posizione sulle mascherine, per evitare che i bambini inalino CO2, e penso che su questo si trovi una soluzione anche a livello nazionale, visto che le linee sono già condivise al 90% e dietro hanno i Dipartimenti di prevenzione regionali. Immagino piuttosto che il Ministero sia preoccupato per gli aspetti legati al personale Ata”.

Sulla data del 14 settembre Zaia ha detto: “Oggi ci sarà una commissione sulla proposta del Ministero per fissare la data di apertura delle scuole al 14 settembre. Non vedo alternative, a meno che non si percorra l’opzione, che non mi sembra ridicola e che sosterrò, di non interrompere le lezioni e andare in magazzini, capannoni e palestre. Noi comunque non daremo l’ok finché non ci sarà la data del voto, perché siamo stanchi di essere presi in giro”.

Zaia ha poi ricordato: “noi, al posto dei centri estivi, avremmo riaperto le scuole per un mese, ma questo tema non è stato mai portato avanti. Ci sarebbe sembrata una soluzione che non avrebbe creato complicazioni e le famiglie sarebbero state più che felici di questo minimo di continuità”. “Se non avessimo il pregresso di tutti questi mesi persi – ha proseguito il presidente – le scuole sarebbero da aprire dopo le elezioni, se si andrà a votare il 20. Ma la verità è che si facesse così, si arriverebbe a 8 mesi, un anno scolastico intero, senza andare in classe. E’ per questo che dico che non ci sono alternative e bisogna aprire subito. Noi avevamo proposto le elezioni il 6 settembre, ma ci è stato detto che non era possibile per la presentazione delle liste”.

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