Rientro a scuola, le date d’inizio lezioni: alcune Regioni verso il 24 settembre. Conte esclude nuovo lockdown

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Rientro a scuola: quando iniziano le lezioni? Quando ripartono le attività didattiche in presenza? Le date per ogni regione. Nonostante l’aumento dei contagi Covid (+ 1.444 nella giornata di ieri), il Premier Giuseppe Conte esclude un nuovo lockdown.

Martedì 1 settembre la scuola riparte. Il ministero dell’Istruzione ha confermato con un comunicato che il recupero degli apprendimenti ci sarà. “Comincerà dai primi di settembre (in alcuni casi in presenza, in altri, per il secondo grado, a distanza, a seconda dell’autonoma scelta delle singole scuole) – ha spiegato il ministero, smentendo alcuni allarmi circolati negli ultimi giorni – e proseguirà anche durante i prossimi mesi, così come previsto dalle norme che regolano il nuovo anno scolastico, che sono il frutto della gestione del periodo di emergenza sanitaria vissuto dal Paese“. Le indicazioni nella nota n.1494

Per il 14 settembre è invece stata fissata la data di inizio delle lezioni, come previsto dal ministero e come deliberato dalla maggior parte delle Regioni.

Data inizio lezioni per regione

Abruzzo: 14 settembre.

Alto Adige: 7 settembre

Basilicata: 14 settembre

Calabria: 24 settembre

Campania: 14 settembre

Emilia-Romagna: 14 settembre

Friuli Venezia Giulia: 16 settembre

Lazio: 14 settembre 2020

Liguria: 14 settembre

Lombardia: 7 settembre per infanzia, 14 settembre gli altri gradi di istruzione

Marche: 14 settembre.

Molise: 14 settembre

Piemonte: 14 settembre

Puglia: 24 settembre

Toscana: 14 settembre

Sardegna: 22 settembre

Sicilia: 14 settembre

Trento: 14 settembre, il 3 per le scuole dell’infanzia

Umbria: 14 settembre

Valle d’Aosta: 14 settembre.

Veneto: 14 settembre. Vo’ Euganeo anticipa al 7 per la celebrazione della cerimonia di inizio anno il 14.

Calendario scolastico 2020/21

Alcune Regioni potrebbero posticipare la data di inizio delle lezioni

Alcune Regioni potrebbero tuttavia decidere di posticipare l’inizio delle lezioni dopo le elezioni del 20 e 21 settembre. La decisione in Campania è attesa entro la prossima settimana: “Ai sindaci che mi hanno mandato la lettera per chiedermi di posticipare l’apertura dell’anno scolastico dico che valuteremo in maniera definitiva sull’apertura dell’anno scolastico da qui a una settimana, quando avremo certezze sui nodi che segnaliamo: screening sul personale scolastico, misurazione delle temperature, aule disponibili, trasporto scolastico”, ha spiegato in una diretta Facebook il governatore Vincenzo De Luca.

In attesa della decisione definitiva anche in Molise: dubbi sono infatti stati espressi dall’assessore regionale all’Istruzione dell’Abruzzo, Piero Fioretti. “Stiamo ancora brancolando nel buioha affermato preoccupato Fioretti -, il Governo non dà indicazioni sui trasporti e sul personale, in questi giorni faremo valutazioni con il presidente Marsilio e non è escluso che apriremo le scuole il 24 settembre, dopo le elezioni, come vogliono fare altre regioni”.

La Regione Basilicata ha avviato la consultazione per posticipare l’inizio delle lezioni al 24 settembre “al fine di valutare la proposta di modifica del calendario scolastico 2020/2021, relativamente alla data di inizio ( ‪24 settembre 2020‬ ) e fine ( 11 giugno 2021‬) dell’attività scolastica“. “Detta proposta – si legge nel comunicato della Regione – si è resa necessaria per consentire tempi maggiori per l’organizzazione complessiva al fine di assicurare la riapertura delle scuole in sicurezza“.

Non è infine escluso che anche in Sicilia si inizi con un posticipo di dieci giorni in alcuni comuni. “Le istituzioni scolastiche, che saranno utilizzate quali sedi della prossima consultazione referendaria del 20 e 21 settembreha spiegato l’assessore alla Formazione, Roberto Lagalla – hanno facoltà di determinare l’inizio delle lezioni a far data dal 24 settembre 2020”.

Conte esclude nuovo lockdown

Ieri si è registrato nuovamente un alto numero di contagi da Covid 19: 1.444, ma il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non sarebbe propenso a un altro lockdown: è questo il retroscena pubblicato dal Corriere della Sera. “Con il nostro sistema siamo fiduciosi di poter affrontare l’autunno con prudenza ma senza limitare le attività economiche”, avrebbe detto Conte. “Dobbiamo rispettare le minime regole precauzionali vigenti che ci consentiranno di assecondare la ripresa che si è già manifestata nei mesi scorsi, come certificato dall’Istat. Il Paese deve correre in sicurezza”. La ripresa delle attività didattiche in presenza, dunque, non correrebbe alcun rischio.

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