Rientro a scuola, genitori preoccupati: disparità in classe e sui bus per alunni non vaccinati. Vaccinazione non sia unica via d’uscita da crisi

Articolo 26 – Milioni di genitori italiani sono preoccupati per il caos e per l’incertezza che discendono dalle ultime decisioni governative e da quanto sta emergendo in merito alla riapertura scolastica: dalle ipotesi di prolungamento delle vacanze alle non precisate libertà di manovra delle Regioni sulla sospensione delle lezioni in presenza.
Tutto questo mentre la comunità scientifica denuncia ancora i gravissimi danni causati dalla chiusura delle scuole sulla salute psicofisica di bambini e ragazzi e la conseguente ripercussione sulle famiglie, per cui ogni scelta drastica dovrebbe essere ampiamente vagliata, anche considerando che le linee guida nazionali varate ad inizio anno scolastico imponevano la scuola in presenza anche in zona rossa, facendo presumere che fosse pronto un sistema complessivo in grado di affrontare anche quadri di rinnovata diffusione del virus come quello in corso.
Preoccupa anche il caos quarantene, dopo le anticipazioni da parte del CTS secondo cui le regole decise dal Governo dopo Natale investirebbero anche i bambini, con il conseguente rischio di disparità di trattamento anche tra piccoli vaccinati e non (parliamo di milioni di bambini), che porterebbe alla compressione per questi ultimi del diritto allo studio oltre che alla sospensione di tutte le attività sportive e ricreative indispensabili per una crescita sana, con ulteriori pressioni sulle famiglie.
Pressioni e compressione del diritto allo studio sono già determinate dal nuovo divieto di usare i mezzi pubblici senza certificazione rinforzata previsto anche per i circa 850 mila studenti attualmente non vaccinati che, qualora continuassero ad esercitare la propria legittima scelta, non potranno più liberamente andare a scuola con i mezzi: un fatto senza precedenti, non degno di un paese civile come il nostro.
Confusione infine anche per le regole relative alla Dad, non essendo chiaro come le ultime circolari si concilierebbero con le nuove regole previste dal Governo.
“Chiediamo ancora una volta e con forza alle Istituzioni”, afferma la presidente di Articolo 26 Chiara Iannarelli “che gli sforzi per la scuola non si limitino a provvedimenti poco lungimiranti o che vedano nella sola campagna vaccinale l’unica via di uscita da una crisi così complessa, e che, dopo due anni, si provveda ad interventi su areazione controllata (raccomandata anche dall’Oms), tracciamenti e reperimento di spazi nuovi e turnazioni, garantendo il diritto all’istruzione e il benessere dei più piccoli ed il sostegno a tutte le famiglie: obiettivi che devono sempre essere il riferimento prioritario delle scelte della politica”.