Rientro a scuola, genitori contro linee guida: in classe con mascherina, ma adulti giocano a calcio e festeggiano in piazza

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Linee guida provinciali troppo diverse dalle proposte dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome. I genitori insorgono e chiedono chiarezza all’assessore all’istruzione Mirko Bisesti.

Le Consulte dei genitori, scrive L’Adige.it, sono in grande fibrillazione.

Il Dipartimento sta imponendo uno scenario unico – afferma il presidente della Consulta provinciale dei genitori Maurizio Freschi – quando nessuno in realtà sa quale sarà la realtà a settembre. Quello che chiediamo è flessibilità. Quindi chiediamo diverse ipotesi per scenari diversi che non sono ora prevedibili, perché se invece imponiamo uno scenario unico oggi alle scuole, poi rientrare in normalità se dovesse andare tutto bene e fossimo Covid free a settembre non si potrà più“.

Totalmente contrari alla didattica a distanza: “Il cinico opportunismo di qualcuno vede solo la scelta più comoda: ovvero la didattica a distanza che si lascia anche all’autonomia delle scuole così avremo anche trattamenti diversi. Perché questa scelta? Dal Ministero, dalla Conferenza delle Regioni un rientro in didattica a distanza è stato escluso”.

Come genitori vorremmo chiedere che il tecnocrate autore di tanta scienza spieghi ai bambini perché non si può entrare in classe senza mascherina con 20 compagni mentre gli adulti possono andare in campo per una partita in 22 spintonandosi e sputandosi addosso, e poi altri adulti scendono in piazza a festeggiare – prosegue Freschi –. Tutto senza mascherine. Chiediamo all’assessore una posizione chiara“.

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