Rientro a scuola, distribuzione banchi: prima nelle zone più a rischio. Sicilia ne ha richiesto 69%, 15% Veneto
“In 173 mila casi sono state richieste sedie ma non banchi. Pur tuttavia sono stati sostanzialmente trovati tutti, anche solo una parte di queste attrezzature serve a rispettare il requisito del distanziamento”. Lo ha detto, a quanto apprende Ansa il commissario all’emergenza Covid Domenico Arcuri nel corso della riunione sulla distribuzione dei nuovi banchi.
In Valle d’Aosta sono stati richiesti l’8 per cento dei banchi dalle scuole rispetto al totale degli studenti, in Trentino il 12%, in Veneto il rapporto banchi-studenti è del 15%. In Emilia Romagna è stato richiesto il 16%, in Campania il 61%, 8 volte di più che in valle d’Aosta e 4 volte di più che in Veneto e in Emilia Romagna in una situazione in cui l’ampiezza del pandemia sono stati inferiori. In Sicilia è stato richiesto il 69% dei banchi rispetto al totale degli studenti. In Italia è stato mediamente richiesto il 29% di banchi monoposto rispetto al totale della popolazione studentesca ma il dato è molto differente. I numeri sono stati forniti dal commissario per l’emergenza Covid Arcuri, nel corso della riunione sulla distribuzione dei nuovi banchi.
I banchi nuovi verranno forniti da 11 aziende, 7 italiane e 4 straniere, provenienti dall’Ue. A settembre arriveranno i primi, poi inizio ottobre ne arriveranno altri, infine entro fine ottobre arriveranno tutti quelli richiesti. Il criterio per l’assegnazione riguarda il margine di rischio di contagio: più è alto e prima verranno forniti i banchi monoposto. E’ quanto emerso nel corso della riunione tra il commissario per l’emergenza Covid, l’Anci, l’Upi e i sindacati. In Italia si producono 200 mila banchi l’anno ora è stato chiesto di farne 12 volte di più ma verranno prodotti 2 milioni e mezzo di banchi e distribuiti a partire dall’8 settembre e fino alla fine di ottobre. L’Upi ha posto la questione dello smaltimento dei banchi vecchi.
Trasporti
Da lunedì prossimo un tavolo tecnico Istruzione-Trasporti-Cts- Anci-Upi-Regioni cercherà di trovare una soluzione condivisa sul tema del trasporto pubblico locale legato alla riapertura delle scuole. Il Cts aveva proposto di differenziare gli orari di ingresso negli istituti in modo da evitare assembramenti sui mezzi, ma sembra non sia stata accettata dagli enti locali.
Mascherine
Al termine della riunione tenutasi nel pomeriggio, il Comitato Tecnico Scientifico ribadisce quanto deliberato lo scorso 12 agosto e resocontato dal Ministero dell’istruzione. Qualora non fosse possibile mantenere il distanziamento verrà usata la mascherina. “Sopra i sei anni – ha detto il coordinatore del CTS, Agostino Miozzo – sarà richiesto, in Italia come in altri Paesi, che ci imponiamo l’uso della mascherina e il distanziamento“.
Ritorno in classe, giornata chiave tra banchi e mascherine. Il resoconto live