Ricostruzione di carriera, il decreto “Salva-infrazioni” penalizza tanti docenti e Ata: Anief ricorda che la Cassazione aveva detto che per un anno bastano 180 giorni, così i ricorsi continueranno

Sulla rinnovata ricostruzione di carriera del personale della scuola si è fatto un passo in avanti ma non è sufficiente, perché le discriminazioni continuano: lo riferisce il sindacato Anief, dopo un esame del suo Ufficio legale del decreto legge n. 69 “Salva-infrazioni” approvato dal Consiglio dei Ministri il 7 giugno scorso e pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale.
In linea generale, la nuova norma si applica soltanto ai neo-assunti dal prossimo anno scolastico ed è certamente vantaggiosa per chi ha svolto anni di supplenza annuale: in questi casi, il recupero economico può superare i 25 mila euro persi durante i primi 20 anni di servizio dopo l’immissione in ruolo. Ma per chi ha svolto altre tipologie di supplenze, dipende dal calcolo degli anni di effettivo servizio: per chi ha svolto in un anno almeno 180 giorni di supplenze, ad esempio, con questa nuova norma introdotta con il DL 69/23 salta l’equiparazione alla supplenza annuale, ignorando quindi la posizione invece favorevole della Corte di Cassazione.
“Se non dovesse cambiare la norma approvata dal Consiglio dei ministri una settimana fa – annuncia Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è chiaro che è sempre possibile ricorrere con i nostri legali in tribunale: potrà farlo tutto il personale docente, Ata ed educativo già di ruolo che da questo decreto ha ricevuto un danno piuttosto che giustizia. È chiaro che qualsiasi iniziativa giudiziaria verrà avviato solo dopo una necessaria specifica valutazione della posizione individuale del lavoratore, come prassi dell’Avvocatura Anief”.
“È anche bene sapere – continua Pacifico – che durante l’esame in Parlamento del decreto legge n. 69 “Salva-infrazioni”, Anief chiederà, comunque, un emendamento per rendere opzionabile la scelta per i neo-assunti come per chi ha già presentato ricorso o vorrà ricorrere, sempre seguendo l’insegnamento della Cassazione. Infatti, avverso il decreto di ricostruzione di carriera per chi è stato assunto fino ad oggi (che congela per 20 anni un terzo del servizio svolto superiore ai primi quattro di pre-ruolo) sarà sempre possibile ricorrere al giudice del lavoro per ottenere gli arretrati (nel caso di un decennio di supplenze al 31 agosto, ad esempio, possono superare i 25 mila euro) dovuti al ritardato riallineamento della carriera”.
Per ottenere un calcolo preciso sulla effettiva convenienza del ricorso con Anief contro il decreto che l’amministrazione ha preparato per la ricostruzione di carriera, quindi per recuperare gli eventuali arretrati, gli interessati possono scrivere a [email protected]
Tutti coloro che fossero interessati ad aderire al ricorso, a seguito di una ricostruzione di carriera che penalizza gli anni di precariato, possono cliccare sul seguente link.