Ricostruzione carriera docenti, si cambia: il servizio pre-ruolo sarà valutato per intero. Ma c’è chi può essere penalizzato. Le novità

Cambia la ricostruzione carriera per i docenti: con il decreto salva infrazioni è diventato la legge n. 103 del 10 agosto 2023 e sancisce alcune importanti novità. Novità che però se da un lato possono avvantaggiare alcuni docenti rischiano di penalizzarne altri.
Il DL Salva Infrazioni
Il decreto salva infrazioni pubblicato in via definitiva in Gazzetta Ufficiale reca disposizioni in materia di riconoscimento del servizio, agli effetti della carriera, per il personale docente e ATA delle istituzioni scolastiche, immesso in ruolo a far data dall’anno scolastico 2023-2024.
In particolare, la nuova legge prevede che i servizi “pre-ruolo” del personale scolastico, non integralmente considerati dalle norme finora vigenti, vengano riconosciuti per intero, ai fini delle ricostruzioni di carriera, in coerenza con quanto previsto dalla direttiva n. 99/70/CE sul lavoro a tempo determinato, a seguito dell’avvio di una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia (articolo 14, modificato formalmente dal Senato).
Ricostruzione carriera: come funzionava prima del DL Salva Infrazioni
Il decreto interviene sul Testo Unico del 1994 che prevedeva come il servizio di insegnamento pre ruolo prestato presso le scuole statali e parificate, fosse riconosciuto come servizio di ruolo, ai fini giuridici ed economici, per intero per i primi quattro anni e per i due terzi del periodo eventualmente eccedente, nonché ai soli fini economici per il rimanente terzo.
In precedenza c’era stato l’intervento della Corte di Cassazione che con le sentenze 28/11/2019 n. 31149 e 16/12/2019 n. 33138 affermava che per quanto riguarda il riconoscimento dell’anzianità di servizio dei docenti a tempo determinato poi immessi in ruolo, l’art. 485 del TU era in contrasto con la clausola 4 dell’Accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE.
Ricostruzione carriera docenti: cosa cambia
Adesso, con la modifica apportata dalla legge 10 agosto n.103 per gli insegnanti immessi in ruolo a far data dall’anno scolastico 2023/2024 sarà prevista la valutazione integrale di tutto il periodo sia i fini giuridici che economici, senza limitazione ai soli primi quattro anni.
Questo significa che ai fini del riconoscimento, giuridico ed economico per la ricostruzione carriera, si valuterà il servizio di insegnamento pre ruolo effettivamente prestato, mentre non trova più applicazione il criterio della validità dell’anno scolastico, ovvero il raggiungimento di un minimo di 180 giorni di servizio o il servizio ininterrotto dal 1° febbraio fino al termine delle attività didattiche.
Ricostruzione carriera: ecco chi viene penalizzato
Ne consegue che il nuovo meccanismo relativo al riconoscimento del servizio pre-ruolo per la ricostruzione carriera dividerà i docenti in più fortunati e meno fortunati: la nuova norma è certamente più vantaggiosa per i docenti che hanno svolto solo supplenze annuali (fino al 31 agosto), mentre chi invece ha svolto prevalentemente servizio a tempo determinato con supplenze fino al termine delle attività didattiche o brevi e saltuarie, la nuova normativa comporta una riduzione nell’anzianità di servizio utile ai fini della ricostruzione e, pertanto, un danno economico.
Il commento dei sindacati
Le organizzazioni sindacali cosa ne pensano della novità?
Per la Uil Scuola Rua “il nuovo sistema di calcolo basato sui giorni effettivi di servizio anche per il personale docente genera un danno sulle retribuzioni future enorme, al quale corrisponde un vantaggio diametralmente opposto per il Governo che farà, ancora una volta, “cassa” con il personale della scuola“, afferma il segretario generale Giuseppe D’Aprile.
Il sindacalista a sostegno della sua tesi pone l’esempio di “un docente con 10 anni di anzianità pre-ruolo con servizio di 180 giorni per anno: con la precedente disposizione normativa, che prevedeva un minimo di 180 giorni per il riconoscimento dell’intero anno, se pur contestata dalla Commissione europea, in sede di ricostruzione di carriera il docente avrebbe diritto al riconoscimento di un totale di 8 anni di anzianità pre-ruolo“.
Con il sistema introdotto dal Governo, il docente, calcolando il servizio effettivo e dividendolo per 365 giorni avrebbe diritto al riconoscimento di un totale di soli 5 anni di anzianità pre-ruolo.
Il sindacato Anief, pur riconoscendo alcuni buoni risultati dal DL Salva Infrazioni, riconosce ancora tanti passi da compiere sul tema: “Anief è soddisfatta di questi primi passi in avanti in ambito scolastico prodotti da Governo e Parlamento – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – , ma si tratta di norme da completare. Quindi, il nostro sindacato rilancia i ricorsi per allargarne la portata e per salvaguardare anche tutti gli altri diritti negati durante il precariato, come scatti di anzianità, ferie, salario accessorio”.
Anche la Flc Cgil ritiene che la norma può portare “ad ulteriori differenziazioni e penalizzazioni che rischiano di aprire la strada ad un nuovo e diffuso contenzioso legale“.