Riconferma docenti sostegno: il Tar respinge la richiesta di sospensiva, ma c’era un errore nel ricorso. Ecco perché l’udienza di Settembre sarà anticipata al 21 maggio

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“Leggiamo dalla stampa una notizia non corretta, ovvero che il Tar Lazio avrebbe respinto l’istanza, presentata da FLC CGIL e Gilda, di sospensiva urgente del decreto ministeriale per garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno per l’a.s. 2025/26”. La nota della CGIL si riferisce al decreto cautelare n. 2138/2025 con cui il TAR Lazio aveva effettivamente, lo scorso 12 Aprile, respinto la richiesta dei sindacati di sospendere il decreto ministeriale sulla continuità didattica dei docenti di sostegno.

Ma c’era un errore nel ricorso

E, tuttavia, ricostruendo la vicenda, sembra che il giudice amministrativo avesse preso quella decisione sulla base di un ricorso che conteneva errori materiali. In particolare, l’errore risiede nell’aver richiesto l’intervento del Presidente del Tar (che nella lingua degli avvocati si traduce con la formula “in sede cautelare monocratica”) e non l’intervento in sede collegiale.

Il Presidente del Tar, dunque, considerando la complessità della vicenda e riconoscendo che le questioni sollevate dovessero essere discusse in sede collegiale, ha appunto respinto la richiesta di sospensione del decreto (ossia, l’istanza cautelare proposta ai sensi dell’art. 56 del codice del processo amministrativo).

Oltre ad aver respinto la richiesta di sospensiva, il Presidente del Tar Lazio aveva anche fissato l’udienza collegiale per il 25 Settembre 2025.

L’anticipo dell’udienza al 21 Maggio

Sembrano questioni di lana caprina e, invece, non lo sono. Da un lato, la possibilità di conoscere che il ricorso presentava degli errori materiali è un’informazione che soltanto gli avvocati (e i sindacati) potevano conoscere.

Dall’altro lato, un giudice che si trova a dover prendere una decisione sulla base di un ricorso scritto male o che presenta errori (come in questo caso) non ha tutti gli elementi necessari per procedere con una valutazione completa: insomma, non è messo nelle condizioni migliori per prendere la miglior decisione possibile (tanto che, nel caso specifico, il Presidente del Tar ha rinviato ad una trattazione collegiale).

Venuto a conoscenza dell’errore materiale contenuto nel ricorso presentato dai sindacati, il Tar Lazio ha così scelto di riconvocare la parti il prossimo 21 Maggio (anticipando la data dell’udienza prevista in origine per il 25 Settembre 2025) per rivalutare, in sede collegiale, se esistono i presupposti giuridici al fine di sospendere gli effetti del decreto ministeriale.

Questo significa che, risolto il piano formale (ossia la richiesta al giudice monocratico e non al collegio), durante l’udienza del 21 Maggio si discuterà del piano sostanziale della vicenda.

 

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