Ricolfi: “Né i test Ocse Pisa né quelli Invalsi misurano davvero la capacità matematica”
Nell’articolo pubblicato su “Il Messaggero”, il sociologo Luca Ricolfi ha sollevato una questione cruciale riguardante il gender gap in matematica.
Gli studi internazionali, hanno evidenziato un divario tra i punteggi di ragazzi e ragazze, con queste ultime in posizione svantaggiata. L’Italia, in particolare, mostra uno dei gap più ampi in questo ambito tra i Paesi avanzati. Tali risultati hanno generato un’ondata di critica verso gli stereotipi di genere nel campo educativo. Ricolfi, tuttavia, propone una visione alternativa, descrivendo questa interpretazione come umiliante per le donne. Il sociologo sostiene che attribuire le scelte tradizionali delle donne a condizionamenti esterni, come una forma di educazione patriarcale, riduce la loro autonomia e libertà di scelta. Tale visione, secondo Ricolfi, è particolarmente pervasiva nella sociologia, che spesso sottolinea l’influenza dell’ambiente sociale sugli individui.
Ricolfi cita i lavori della sociologa Catherine Hakim, che evidenziano come le scelte delle donne possano riflettere le loro vere preferenze, influenzate anche da fattori biologici. L’idea di rappresentare le donne come vittime passive dei condizionamenti culturali è, per Ricolfi, una visione limitata e non rispettosa della loro autonomia decisionale.
L’analisi di Ricolfi evidenzia anche un doppio standard nella percezione dei gender gap: mentre quello in matematica, sfavorevole alle ragazze, è spesso drammatizzato, il gap nella lettura, dove i ragazzi sono indietro, non riceve la stessa attenzione. Tale discrepanza solleva questioni sulla percezione dei ruoli di genere e sulla valutazione delle competenze.
Ricolfi mette in discussione la validità dei test Ocse Pisa e Invalsi come misuratori della vera capacità matematica, che dovrebbe includere abilità di astrazione e deduzione. Secondo i suoi studi, se questi aspetti fossero considerati, il presunto handicap femminile in matematica potrebbe non esistere. L’analisi dei dati degli esami di terza media, effettuata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, mostra infatti che le ragazze superano i ragazzi in matematica e in altre materie.