Ricevimento dei genitori? Solo in tedesco anche se a Bolzano. “In una scuola di lingua tedesca si parla il tedesco”
Scorsa settimana un ragazzo è stato respinto dall’iscrizione a una scuola media di Bolzano perché né lui né i suoi genitori conoscono la lingua tedesca. Attualmente, il giovane studente frequenta la quinta elementare in un istituto italiano nella città. L’assessora comunale Johanna Ramoser ha richiesto un colloquio con gli insegnanti per cercare di limitare la presenza crescente di italiani e stranieri nelle scuole elementari. Il colloquio ha confermato l’insufficiente conoscenza della lingua tedesca da parte del ragazzo e della sua famiglia, motivo principale per il respingimento della richiesta d’iscrizione.
La presenza eccessiva di studenti italiani e stranieri ha generato un dibattito politico tra Lega e Svp. L’assessore provinciale alla scuola in lingua italiana, Giuliano Vettorato, ha respinto sia i test d’ingresso che la proposta del collega Philipp Achammer di limitare l’iscrizione solo ai genitori che conoscono il tedesco.
Secondo Vettorato, l’accesso alla scuola obbligatoria non può essere sottoposto a un test d’ingresso o al bilinguismo dei genitori e l’esclusione dei giovani dalle scuole tedesche è una posizione medievale.
Di oggi la notizia di una lettera inviata da una preside di una scuola elementare di Bolzano, nella quale precisa che i colloqui durante l’udienza generale si terranno solo in tedesco.
Come scrive il portale news Salto.bz, nella circolare viene precisato che se il genitore non parla tedesco, “può portare una persona di supporto, altrimenti può chiedere un mediatore linguistico in segreteria”.
Interpellato sulla questione dall’ANSA, l’assessore provinciale Philipp Achammer precisa che “la lingua di comunicazione in una scuola di lingua tedesca è il tedesco. Ovviamente ove fosse necessario si può usufruire di un mediatore linguistico”.
Achammer ricorda un caso del passato, quando fu rigettata la richiesta di un genitore di avere le comunicazioni anche in italiano. “I genitori che iscrivono il loro figlio in una scuola di lingua tedesca devono poterlo sostenere durante l’iter scolastico, altrimenti tutto viene scaricato sulla scuola. ‘Mio figlio impari il tedesco, io invece no’, non è un approccio valido”, conclude Achammer.