Ricci (Invalsi): “Serve una profonda riflessione che ridisegni obiettivi e metodi della scuola. Un modello da seguire? I Paesi della Scandinavia”
Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, ma la scuola italiana sembra arrancare a inseguire. A dirlo è Roberto Ricci, presidente dell’Invalsi, in un’intervista a Il Sussidiario in vista del suo intervento al Meeting di Rimini.
Per Ricci, non si tratta solo di un problema di modernizzazione o di strumenti, ma di una vera e propria “rivoluzione culturale” che coinvolga obiettivi, metodi e valutazione del sistema scolastico.
Dalle nozioni alle competenze: un cambio di paradigma
Il presidente dell’Invalsi sottolinea come le conoscenze tradizionali non siano più sufficienti in un mondo del lavoro che richiede sempre più creatività, problem solving e capacità di lavorare in gruppo.
“Serve il coraggio di dire che non possiamo limitarci a piccoli aggiustamenti”, afferma Ricci. “Serve una riflessione profonda che ridisegni gli obiettivi e i metodi della scuola, puntando su competenze di base solide e adeguate per tutti”.
Misurare i risultati per garantire equità
Per Ricci, la chiave di volta è la misurazione dei risultati: “È necessario un cambio culturale che consenta al sistema di chiarire qual è il disegno educativo che si propone, avendo ben chiaro che al fianco delle intenzioni servono anche i risultati, misurabili e verificabili”.
Un’attenzione particolare va rivolta al divario Nord-Sud, che emerge in modo netto già dai dati Invalsi del primo ciclo di istruzione. Per Ricci, è necessario andare oltre le spiegazioni legate al contesto socio-economico e concentrarsi sulle criticità interne al sistema scolastico.
Imparare dai modelli del Nord Europa
Quali modelli seguire? Per Ricci, i Paesi del Nord Europa, come la Scandinavia e i Paesi Bassi, offrono spunti interessanti per la loro capacità di coniugare formazione generale di qualità e istruzione tecnico-professionale di alto livello.
“In questi Paesi si è riusciti a conciliare una formazione generale, cosiddetta accademica, di qualità e un’istruzione tecnico-professionale di elevato livello”, osserva Ricci.
Un appello alla politica: “Servono scelte coraggiose”
Infine, un appello alla politica: “Le richieste del sistema alla politica siano elevate, ma che puntino al vero interesse della società tutta, non solo di una sua parte”, conclude Ricci. “La promozione di livelli di apprendimento comuni, per quanto largamente intesi, deve essere perseguita come un servizio essenziale da garantire alla collettività”.