Riccardo Muti: “Non si studia la musica nelle scuole, ci vorrebbe uno tsunami culturale. Bullismo e violenza? Colpa della mancanza di formazione musicale”

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Il Maestro Riccardo Muti, in un’intervista a La Repubblica, torna a parlare dell’importanza della formazione musicale nelle scuole, sottolineando la necessità di un vero e proprio “tsunami culturale” in Italia.

Secondo il direttore d’orchestra, la musica non viene adeguatamente insegnata, impedendo ai giovani di “muoversi nella foresta dei suoni“. Muti critica anche la televisione, rea di relegare la musica al ruolo di mero intrattenimento, dimenticandone il valore artistico. “C’è da smuovere le montagne”, ha dichiarato, riferendosi alla situazione italiana.

La musica come antidoto al bullismo

Il Maestro ha poi collegato la violenza e il bullismo giovanile alla carenza di una solida formazione culturale e spirituale, di cui la musica rappresenta un elemento fondamentale. “Io credo che la violenza, il bullismo nei giovani sia anche perché non hanno il contrappeso di una formazione culturale e spirituale”, ha affermato Muti. La musica, dunque, non solo come forma d’arte, ma anche come strumento educativo per contrastare fenomeni sociali preoccupanti. Il Maestro auspica un cambiamento radicale nel sistema educativo, in cui la musica sia parte integrante del percorso formativo degli studenti, contribuendo alla loro educazione e al loro sviluppo.

“Musica a scuola fin dalla prima elementare. Un percorso per la crescita culturale”

Non solo Riccardo Muti, ma anche Giuseppe Valditara ha parlato dell’importanza della musica. In una recente intervista, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, ha detto che l’obiettivo ministeriale è introdurre i bambini al linguaggio musicale e alla cultura musicale sin dalla prima classe, fornendo loro gli strumenti per apprezzare e interiorizzare la musica.

Un percorso formativo completo

Il Ministro punta a un percorso formativo continuo che accompagni gli studenti durante tutto il percorso scolastico, promuovendo la conoscenza e la passione per la musica. L’approccio, oltre a educare all’ascolto, mira a stimolare la creatività e la sensibilità artistica dei giovani, contribuendo alla loro crescita culturale e personale.

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