Riapertura scuole, gli assembramenti restano anche davanti agli istituti. L’Unità di Crisi ai sindaci: “Servono mirati servizi di controllo”
Gli assembramenti davanti scuola o sui mezzi restano, nonostante il piano di riapertura scuole. Ed ecco che l’unità di crisi bacchetta le istituzioni locali
Il ritorno a scuola del 25 gennaio di altre 5 regioni ha aumentato il numero di studenti che frequentano in presenza, seppur al 50%. Tuttavia, nonostante i piani messi a punto dai prefetti, in alcuni territori si segnalano già dalle scorse settimane, disfunzioni “pericolose”, soprattuto per quanto riguarda i mezzi di trasporto pubblico e gli assembramenti all’ingresso e uscita da scuola.
Eppure, quello dell’affollamento, è uno dei capisaldi della riapertura delle scuole pensate dal ministero e poi trasferite a livello locale tramite i prefetti. E i dirigenti scolastici hanno più volte invitato a non sottovalutare il tema della sorveglianza anche perchè in coro hanno detto sin dall’inizio: “Non possiamo sorvegliare noi i ragazzi appena fuori scuola”
Le situazioni di affollamento sono state più frequenti del previsto, tanto che è dovuta intervenire l’Unità di crisi della Campania, che ha bacchettato i sindaci: “In relazione alle notizie e alle immagini pervenute all’Unità di Crisi, e alle relative verifiche effettuate, che testimoniano diffuse situazioni di assembramento davanti agli istituti scolastici, si invitano i sindaci a predisporre mirati servizi di controllo da parte delle Polizie Municipali, in particolare nelle fasi di ingresso e di uscita di alunni e studenti dagli istituti scolastici“, si legge in una nota.
“L’Unità di Crisi ricorda che occorre mantenere alta la guardia contro i contagi e che la situazione generale deve assolutamente invitare tutti al rispetto dei protocolli di sicurezza, e in generale ad osservare comportamenti prudenti e responsabili“, conclude.
Un rientro a scuola degli studenti delle medie che per i genitori della Campania ha rappresentato un mix di soddisfazione perché “non era più possibile proseguire oltre con la dad” e preoccupazione “perché è innegabile che il virus circola“. Nonostante l’intenso lavoro delle scuole che hanno dovuto incastrare gli orari di ingresso e di uscita per evitare che gli studenti si ammassino tutti contemporaneamente davanti ai cancelli e lungo i corridoi degli istituti.
E il primo febbraio riaprono i battenti anche le scuole superiori i cui studenti oggi sono scesi in piazza, manifestando davanti al palazzo della Regione Campania, per chiedere un rientro in sicurezza.
Nei giorni scorsi avevamo già parlato dei problemi assembramenti sui mezzi pubblici, nodo fondamentale per il rientro a scuola delle superiori: ”I trasporti lasciano ancora a desiderare perché non si trovano nemmeno i biglietti per prendere i l’autobus. Noi chiediamo alle aziende dei trasporti di essere più efficienti e professionali perché se ci sono stati dei disservizi con il 50% degli studenti non sappiamo cosa accadrà con il 100%’‘, denunciava pochi giorni fa Mario Rusconi, Presidente Regionale Lazio dell’Associazione Nazionale Presidi.
E nelle grandi città il piano scuola ha coinvolto i trasporti portando con sé l’organizzazione globale: a Roma già più passeggeri dopo una settimana (ma è comprensibile con il rientro a scuola degli studenti delle superiori). A Milano nei prossimi giorni si attendono risposte importanti per testare il piano predisposto.