Riapertura scuole, nulla cambia: mascherina, distanziamento, mix in presenza e Dad. Obbligo vaccino? Il rientro a settembre nell’incertezza
“Limitarsi a dire che l’avvio dell’anno scolastico sarà con mascherine e distanziamento, quindi esattamente come nel 2020, non è sufficiente”, lamenta il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso. Ed in effetti così pare: si va verso una ripartenza simile a quella dello scorso anno. Ciò che potrebbe fare la differenza nell’anno scolastico 2021/22 è la vaccinazione, che, tuttavia, prosegue ma dalla quale restano esclusi i più piccoli.
Settembre è dietro l’angolo, più di un anno di pandemia e di continui stop nell’attività didattica in presenza, eppure nulla pare essere cambiato sul piano della ripartenza delle lezioni del prossimo anno scolastico.
Questo è quanto si prospetta dopo la riunione del Comitato tecnico scientifico: si tornerà a scuola con la mascherina e rispettando il distanziamento. Uno scenario epidemiologico incerto che porta a correre ai ripari pensando a soluzioni mirate a seconda del rischio delle aree bianca, gialla, arancione o rossa. A preoccupare maggiormente è la diffusione della variante Delta, che potrebbe portare tra qualche mese a un rapido aumento dei casi, specie con l’abbassarsi delle temperature.
La linea del Cts, ovvero la stessa dello scorso anno, non convince Sasso, che chiede chiarimenti sul tema del monitoraggio e del tracciamento del virus. “Bisogna necessariamente completare la vaccinazione del personale della scuola – sottolinea Sasso – e c’è da definire uno dei nodi più delicati in assoluto, quello dei trasporti. Ci vuole un cambio di passo perché il tempo stringe e farsi trovare impreparati all’appuntamento con il ritorno in classe sarebbe imperdonabile“.
In Campania, la regione che per prima ha chiuso tutte le scuole lo scorso anno tenendo anche i più piccoli in Dad, si inizia ad organizzare l’avvio del nuovo anno scolastico pensando a un mix di alunni in presenza e in didattica a distanza. “L’orientamento – afferma l’assessore all’istruzione Lucia Fortini – è di far iniziare con prudenza l’anno scolastico con lezioni al 50% per valutare l’effetto sulla curva epidemiologica”.
“Rispetto all’anno scorso non è cambiato niente a livello organizzativo“, commenta Antonello Giannelli, presidente Anp, e per questo sarà inevitabile il ricorso alla Dad.
C’è poi la questione vaccini, la vera novità rispetto all’a.s. 2020/21 e che potrebbe fare la differenza, ma “nella fascia 12-19 abbiamo l’82,6% non vaccinato” sottolinea Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, secondo il quale “la vaccinazione è un’arma che dovrebbe essere utilizzata“.
Si apre quindi l’ipotesi dell’obbligo della vaccinazione per il personale scolastico. “Credo che in questa fase serva una forte moral suasion verso i reticenti, ma che in prospettiva si debba andare verso l’obbligo di vaccinazione per chi sta a contatto con gli studenti” spiega Agostino Miozzo, consulente del ministro Bianchi ed ex coordinatore del Cts. “Se hai la possibilità di vaccinarti e ti rifiuti, non puoi andare in classe” rimarca a La Stampa.