Riapertura scuole, alla fine la soluzione potrebbe essere quella di abbassare al 50% la soglia in presenza degli alunni

In vista del ritorno a scuola i dubbi restano: il piano di Azzolina non è detto che verrà adottato da tutti. Ecco perchè si potrebbe fare diversamente.
La riapertura scuole di gennaio tiene banco, in attesa delle misure che il Governo adotterà per le feste. Da un lato si profila il piano della Ministra Azzolina che vuol andare fino in fondo proponendo ingressi a scuola dalle 8 alle 10, fondi per i trasporti e tamponi.
Dall’altro lato, come già evidenziato in precedenza, molte province hanno già trovato la quadra e organizzato un servizio di massima per il rientro delle scuole superiori il 7 gennaio.
Tuttavia, in altri territori, la buona volontà dei tavoli operativi non basta: ecco perchè si andrebbe verso la direzione di abbassare la soglia in presenza prevista dal Dpcm del 3 dicembre.
Gli orari scaglionati: non vanno bene a tutti i presidi
La rimodulazione degli orari di ingresso e di uscita, in attesa di capire se e in quale quantità arriveranno fondi destinati ai trasporti, tema strettamente legato agli orari differenziati, in realtà per molti dirigenti scolastici non è facile da attuare per altri motivi: va aumentato il personale dedicato alla pulizia e sanificazione degli ambienti, ad esempio. Così come bisogna riorganizzare gli orari settimanali degli insegnanti.
Il Piemonte pensa la 50% delle lezioni in presenza
Ecco perchè l’idea per venire incontro a tali esigenze sarebbe proprio quella di abbassare la soglia delle lezioni in presenza. Proprio come starebbe pensando di adottare la Regione Piemonte: dopo numerose pressioni da parte dei dirigenti scolastici, si va verso una didattica in presenza per le scuole secondarie di secondo grado al 50% e non 75% come prescrive il Dpcm del 3 dicembre.
Anche i sindacati bocciano eventuali doppi turni
Milano pensa invece agli orari scaglionati
Naturalmente la decisione, seppure supportata dall’autonomia scolastica, dovrebbe rispondere al piano della regione o della provincia per il rientro e ad eventuali difficoltà per garantire il rientro del 75% della popolazione scolastica.
Nulla ancora di deciso, bisognerà attendere le indicazioni ufficiali, anche se è chiaro che le singole scuole stanno vagliano diversi scenari. E dunque quello presentato nell’articolo è solo uno scenario, non vi è ancora nulla di deciso.