Riapertura scuole, da domani oltre 8 milioni tornano in classe. Nel Veneto banchi a rotelle in soffitta

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Dall’1 febbraio la maggior parte dell’Italia sarà in zona gialla. Nessuna regione sarà in area rossa e solo Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano saranno arancioni. In area gialla via libera ad alcune attività specifiche: dai ristoranti aperti a pranzo, fino all’ingresso, consentito dal lunedì al venerdì, nei musei

Sempre dalla stessa data sarà possibile rientrare in aula in tutta Italia per gli istituti di ogni ordine e grado.  Qualche regione aveva già ricominciato a far rientrare anche gli studenti delle superiori, ma mancavano all’appello sette regioni. I territori che non avevano ancora dato il via libera sono Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sardegna.

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Da lunedì anche in queste regioni gli studenti potranno tornare a frequentare in presenza, pur rispettando una capienza ridotta al 50% alternandosi in classe. Le ordinanze firmate permetteranno così a tutti gli studenti di tornare in aula indipendentemente dal colore della propria zona.

Torna in classe anche la Sicilia, che da lunedì passa da zona rossa ad arancione: il governatore Nello Musumeci ha firmato un’ordinanza che prevede il rientro in classe per gli studenti di seconda e terza media, mentre per le superiori si dovrà attendere un’altra settimana, ovvero l’8 febbraio, quando i ragazzi potranno tornare in classe con presenze contingentate al 50%

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In Veneto banchi a rotelle in soffitta

Nel Veneto però c’è una novità: sono stati tolti dalle aule e rimessi in magazzino i banchi a rotelle acquistati nei mesi scorsi dal Governo per facilitare il distanziamento tra gli studenti in classe. La ragione principale dell’accantonamento dei banchi anti-Covid sarebbe che favoriscono l’insorgere di mal di schiena nei ragazzi, come ha riferito l’assessore regionale all’istruzione, Elena Donazzan.

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M5S fa quadrato su Azzolina

La riapertura delle scuole è salutata come una vittoria della ministra Lucia Azzolina che si è sempre battuta per il rientro degli studenti in classe e intorno alla quale il M5S fa quadrato usando parole che sembrano blindare la titolare del dicastero dell’Istruzione anche per il prossimo governo: “Domani tanti ragazzi delle superiori torneranno a frequentare la scuola – affermano gli esponenti del M5S in commissione Istruzione al Senato – Per noi è un passo importante, ottenuto anche grazie al lavoro della ministra Lucia Azzolina e al suo impegno per riportare i ragazzi in presenza. I giovani, la formazione, la cultura digitale sono temi identitari per il Movimento. E così la scuola, che questi elementi li custodisce tutti, e che è un elemento fondamentale nella nostra agenda dei prossimi anni. La scuola ha bisogno di continuità e deve mantenere la centralità che le è stata faticosamente riconosciuta in questi mesi”.

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In Puglia, Calabria e Campania la didattica digitale a richiesta

In Calabria un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Nino Spirlì prevede la presenza in aula al 50% e didattica digitale integrata per tutti gli studenti delle scuole superiori le cui famiglie ne facciano esplicita richiesta. Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, criticato in queste settimane per aver consentito la didattica digitale integrata a tutte le famiglie che ne facessero richiesta, ha detto due giorni fa che “a scuola vige l’obbligo di presenza, ma l’obbligo di frequenza durante una pandemia è inconcepibile. Chi pretende di dire ad una famiglia ‘devi portare per forza fisicamente tuo figlio a scuola’, viola il diritto alla salute previsto dalla Costituzione”. Ed ha aggiunto che “la didattica in presenza è pericolosa non solo per la scuola in sé per sé, che potrebbe essere sicura, ma in teoria c’è un milione di persone che va avanti e indietro due volte al giorno ed è una cosa folle”. Di qui la decisione: da domani in Puglia riaprono le scuole superiori ma le famiglie degli studenti hanno la possibilità di scegliere tra didattica in presenza al 50% e didattica a distanza, come in Calabria. Didattica a distanza a scelta, anche in Campania.

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