Riapertura scuole, Cirio (Piemonte): “Incomprensibile scelta del governo di modificare quanto già deciso con le Regioni”

“Condivido l’impostazione di Draghi su alcune tematiche non condivido il fatto che sull’apertura della delle scuole un accordo fatto in Conferenza delle Regioni il giorno prima sia stato di fatto modificato dal Consiglio dei ministri perché quando il governo scrive 60 o 70 ha finito i suoi problemi ma quel numero si ribalta sulla vita delle persone”.
Così il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, in un’intervista al direttore de La Stampa, Massimo Giannini in 30 minuti al Massimo.
Per questo il presidente del Piemonte annuncia che “in Conferenza unificata oggi arriveremo con una posizione critica perché – osserva Cirio – se il giorno prima concludi un accordo formalizzato con le Regioni, i Comuni e le Province poi tutti si aspettano di vederlo scritto nel decreto. Se si cambia si torna in Conferenza e lo si ridiscute, oggi non è avvenuto”.
“Noi abbiamo fatto una conferenza delle regioni alla presenza del ministri Gelmini, Lamorgese, Bianchi e Giovannini – ha aggiunto Cirio – con quattro ministri autorevolissimi del governo Draghi abbiamo concordato la linea e abbiamo scritto 60 ma tendente al 100 perché vogliamo rimandare tutti a scuola ma in modo da farlo sicurezza. Se questa cosa viene cambiata è un problema perché oggi tutte le Regioni con le prefetture che hanno la competenza sui trasporti della scuola si sono trovate a doversi riconvocare per cambiare il numero”.