Da settembre: metà classe in presenza e metà online segue con telecamere. Task force chiarisce: si tratta di scenario zero

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E’ uno, ma non l’unico scenario che si prospetta per il rientro a casa. Ieri ne ha fatto cenno il Ministro, ma non si tratta di una novità. E’ uno dei possibili scenari messi in campo dalla Task Force.

Lezioni miste per gli studenti più grandi

“Non abbiamo mai parlato di doppi turni” per la ripresa della scuola a settembre. Lo ha sottolineato il ministro durante una intervista rilasciata ieri a SkyTg24. “Metà degli studenti per metà settimana” andrebbe a scuola, poi l’altra metà, e comunque si terrebbero sempre gli studenti che sono a distanza “collegati, così la socialità resta”.

“Non possiamo far tornare gli studenti a scuola con 28-30 persone per classe”

La contemporaneità sarebbe garantita da telecamere in classe o webcam che consentirebbero a chi sta a casa di seguire le lezioni dei docenti.

Ad organici stabiliti ed edilizia scolastica che non può certo rivoluzionarsi in pochi mesi, la soluzione della turnazione pare essere la più accreditata: un gruppo di studenti in classe, con le precauzioni della distanza, l’altro gruppo segue da casa. In classe, la telecamera, per consentire di seguire le lezioni e interagire con i compagni. Il giorno o la settimana successiva, cambio di gruppo.

Un presupposto necessario è la necessità che tutte le famiglie abbiano a disposizione collegamento e device. In questa direzione il Governo ha già stanziato due trance da 70mln di euro per l’acquisto di pc, tablet e dispositivi per la connessione internet, dedicati alle scuole del I ciclo, primaria e secondaria di I grado.

Si tratta ad ogni modo di una delle proposte prese in esame dalla task force.

Chiarimento task force, “è scenario zero”

La divisione delle classi, metà in aula e metà online, della quale ha parlato la ministra dell’Istruzione Azzolina “è quello che noi chiamiamo lo scenario zero, lo scenario di partenza, sul quale stiamo lavorando. Con varianti che vanno soppesate, perché ci sono sia i bambini di prima elementare che i maturandi. La cosa importante è che ognuno, ma neanche uno di meno, possa usufruire al meglio delle condizioni che possiamo offrire”. Lo ha detto all’ANSA Patrizio Bianchi, presidente della task force del ministero dell’ Istruzione.

Una delle ipotesi

Proposta che rientra in una delle ipotesi possibili che potrebbero profilarsi a settembre. Già Patrizio Bianchi, capo del comitato di esperti nominato dal Ministro, durante la trasmissione Agorà: “Stiamo lavorando su tre scenari per la riapertura delle scuole a settembre. Il primo scenario – ha spiegato Bianchi – “è quello che tutti speriamo, di uscita dal tunnel. Il secondo è che vi sia un pesantissimo rischio di ritorno, il terzo è una situazione variabile per cui possono verificarsi situazioni diverse nelle varie aree del paese”.

“Stiamo ragionando sulle distanze, sui presidi sanitari che occorrono – ha proseguito Bianchi – e su tutte le condizioni per permettere agli 8 milioni di studenti, ai docenti e al personale di poter tornare a scuola in serenita’. Questo implica – ha sottolineato Bianchi – anche un forte ragionamento sulla scuola. Quella che abbiamo lasciato alle spalle era una scuola che in molte regioni lasciava indietro un ragazzo su tre. Noi vorremo riaprirne una
migliore”.

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